UOMINI CONTRO
LA LUNGA MARCIA DELL’ANTIFEMMINISMO IN ITALIA
di MIRELLA SERRI
«Cosa lega la lunga e faticosa lotta di Nilde Iotti contro il fascismo, e poi la sua sofferta scelta nel dopoguerra di essere una donna fuori dalle regole della famiglia borghese, alla storia del filosofo
della destra più radicale Julius Evola, alle rivolte femministe degli anni Settanta, alla moderna Russia di Vladimir Putin?
Apparentemente nulla: ma queste situazioni estreme e queste personalità assolutamente disparate rientrano nel composto mosaico della reazione nei confronti dell’evoluzione e del progresso femminile.>>
Un nuovo, attualissimo saggio, che rivela la lunga guerra della Destra contro le donne e spoglia la Sinistra dei suoi camuffamenti buonisti.
Dagli attacchi ricevuti da Nilde Iotti da parte dei suoi stessi alleati fino a Evola e poi ai
giorni nostri, il racconto e la denuncia dell’ostracismo nei confronti delle donne
perpetrato in Italia dai politici e dagli intellettuali di ogni orientamento politico.
Avevano militato nei Gap. Rischiato la vita. Eppure gli uomini che avevano beneficiato delle capacità
delle donne e delle ragazze che combatterono con loro contro i fascisti, quando si ritrovarono a occupare
una poltrona nel Parlamento repubblicano, non fecero posto alle ex compagne. Improvvisamente
dimentichi di valori e dolori condivisi, limitarono la presenza femminile in politica e ne ritardarono
l’ascesa sociale. Ecco perché la storia che vuole la Sinistra da sempre impegnata nella lotta femminile è
una menzogna. Nilde Iotti, per esempio, fu lasciata sola dai suoi ex compagni e, ritenuta «umorale,
femminile», subì attacchi da ogni settore della politica. Solo negli anni Settanta la Sinistra cominciò a
rimuovere gli ostacoli all’ascesa femminile in un’altalena di conquiste e di recessioni. A consolidare e
rilanciare i più vieti pregiudizi ci pensò la Destra, in particolare attraverso le bande giovanili influenzate
dal pensiero di Julius Evola, nume tutelare dei giovani neofascisti, fra i quali i tre feroci adepti che misero
in atto il massacro del Circeo. Nei decenni successivi a operare contro le donne si mobilitarono vasti
settori della pubblica opinione: a influenzarli fu tra gli altri Silvio Berlusconi tramite le sue tivù, i giornali, i
cinema che propagandarono un’immagine femminile mercificata e alquanto diversa da quella
scolarizzata e acculturata che pur stava crescendo nella Penisola. La lunga marcia dell’antifemminismo
ancora oggi non si è fermata, arriva ai nostri giorni e li orienta e li condiziona più prepotente che mai.
Mirella Serri, docente di Letteratura moderna e contemporanea, collabora con La Stampa, Tuttolibri, Rai Storia e Rai Cultura. I suoi studi e il suo lavoro la rendono una delle più grandi esperte del fascismo e della Resistenza in Italia, temi di cui tratta nei suoi saggi divulgativi. Tra i suoi ultimi libri pubblicati da Longanesi: Un amore partigiano (2014); Gli invisibili (2015); Bambini in fuga (2017); Gli irriducibili (2019); Claretta l’hitleriana (2021); Mussolini ha fatto tanto per le donne!(2022)