Tag: narrativa

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“Una buona madre” di Catherine Dunne

Tess e Maeve sono due facce della maternità in un’Irlanda che, attraverso le generazioni, sembra negare alle donne la possibilità di scegliere. Un filo sottile lega le protagoniste di questo romanzo corale – e le loro madri, e i loro figli –, un filo simile a quello delle coperte patchwork che una di loro realizza, metafora dell’inesauribile capacità femminile di tessere, creare, rammendare e rinnovare sentimenti e relazioni.

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Recensione “Il campo di Gosto” di Anna Luisa Pignatelli

La scrittrice con questo racconto mi ha fatto immergere in una piccola realtà di paese, nel quale si notano persone che lavorano duramente e chi vive solo di crudeltà e malignità che, guarda caso, sono a loro volta coperti da persone stupide che, pur di non rischiare la loro pelle, stanno dalla parte sbagliata. Le ingiustizie, le falsità, l’interpretazione fraintesa di un fatto sono alcuni dei temi trattati.

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Recensione “Alla fine di una caramella al limone”

Un libro molto piacevole e scorrevole che ho terminato in soli 3 giorni ma vi assicuro che vi farà riflettere tantissimo sulla vostra vita e le scelte che avete fatto durante il corso della stessa. Vi farà pensare inoltre alle scelte che potreste fare per il vostro futuro.

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Prossimamente “Il campo di Gosto” di Anna Luisa Pignatelli

Autrice dalla voce forte e ben riconoscibile, Anna Luisa Pignatelli offre ai lettori un racconto amaro e profondo, che, attraverso brevi ricordi, traccia la parabola esistenziale di un uomo riflettendo allo stesso tempo sull’iniquità e la crudeltà del mondo. Gosto è un vecchio solo, stretto tra il luogo inospitale in cui si trova a vivere e la malvagità dei suoi compaesani, ma è anche il ritratto di chi non ha mai perso la fiducia nel prossimo e ha mantenuto intatto il suo amore per la vita. Con una prosa asciutta e limpida, l’autrice si inserisce nel solco di una tradizione ben consolidata e lo fa con uno stile proprio che, come scrisse Antonio Tabucchi, fa di lei «una voce insolita nella letteratura italiana di oggi: lirica, tagliente e desolata».

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Prossimamente: “Ragazze perbene”

Olga Campofreda toglie il velo sulle seconde vite e i desideri nascosti delle ragazze perbene, i cui destini sono specchio di una femminilità che parla di sacrifici e rinunce, di principi azzurri e segreti, di infelicità che si tramandano nel tempo, di madre in figlia. E racconta la storia di una ragazza che si ribella a sogni e consuetudini già logore, per inventare una strada nuova, tutta sua, da costruire con consapevolezza giorno dopo giorno.

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Recensione “Vorrei che fossi qui” di Jodi Picoult

Un racconto che mi ha fatto rivivere quel periodo di inizio pandemia, facendo emergere problematiche che tutti hanno vissuto in quel lasso di tempo come la solitudine, la paura di non conoscere abbastanza su un virus nuovo, l’incertezza sul futuro, l’importanza di passare del tempo con le persone a noi care o il non poter stare vicino fisicamente a persone malate, il distanziamento e l’isolamento forzato, e tanti altri.

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“Omicidio di Natale” di Alex Pine

La vigilia di Natale, un abitante dei dintorni del villaggio di Kirkby Abbey nota sulla neve delle impronte che entrano nel suo seminterrato da tempo in disuso. Orme che entrano, senza uscirne. Decide quindi di scendere a controllare. Alcuni giorni dopo, viene rinvenuto il suo cadavere, insieme a quelli della moglie e della figlia. L’ispettore James Walker inizia a indagare

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Segnalazione “Lo sguardo oltre” di Chiara Maria Bergamaschi

Lo sguardo oltre è un racconto intimista che mostra quanto il carattere di ognuno possa emergere e differenziarsi a seconda degli eventi, ognuno attraverso la propria esperienza e ognuno superando le difficoltà a proprio modo. Il racconto vuole essere la spinta per una riflessione sulla varietà della natura umana e sulle infinite possibilità di evoluzione.

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Recensione “La via del miele” di Cristina Caboni

Sono proprio gli imprevisti che ti permettono di cambiare e avere altri occhi; quando si è troppo immersi nella routine siamo ciechi e non vediamo altre strade o altre possibilità che ci imbattono durante il nostro percorso; non le cogliamo, proseguendo a testa bassa nelle nostre solite abitudini. Uscendo invece da questo cerchio che ci intrappola, vediamo altre occasioni che possono renderci inaspettatamente più soddisfatti e in qualche modo felici e realizzati. Successivamente notiamo la differenza tra la vecchia vita, che ci rendeva tristi e insoddisfatti, e la nuova, che ci apre a nuove possibilità e che ci fa stare bene.

Un bellissimo libro che ho letteralmente divorato in poco tempo con un messaggio importante: andate alla ricerca di voi stessi e realizzate ciò che vi fa stare bene.

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Segnalazione “Il fantasma del Cambusiere” di Fiammetta Rossi

Il fantasma del cambusiere narra le vicissitudini di un  fantasma scozzese scorbutico e misogino – Julian Moore – morto assassinato in casa, che vede all’improvviso il proprio cottage abbandonato preso in affitto da una bella donna inglese e dal fratello di dieci anni.
Thriller – romanzo (127 pagine) – Chi avrebbe mai detto che la parte migliore della mia esistenza l’avrei vissuta da morto?

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Novità dicembre 2022

TRAMA «Una lettura obbligata.»Sarah Pearse, autrice del bestseller Il sanatorioUn grande thrillerCecily Wong è una giornalista appassionata di alpinismo, nota sul…

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Recensione “Il peso delle parole” di Pascal Mercier

Di quasi 500 pagine, “Il peso delle parole” è un libro che verrà sicuramente apprezzato da chi ama i pensieri profondi, i ragionamenti, temi di un certo rilievo ai quali non esiste una sola ma molteplici risposte dettate da diversi punti di vista, dagli amanti delle lingue e dell’appropriato uso delle parole.

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“Il peso delle parole” di Mercier Pascal

Sin dall’infanzia, l’inglese Simon Leyland è affascinato dalla parola. A dispetto dei suoi genitori, una volta adulto diventa un traduttore e persegue con determinazione il suo sogno: imparare tutte le lingue parlate nel Mediterraneo. Da Londra si trasferisce con la moglie Livia a Trieste, dove lei ha ereditato una casa editrice. In questa città di importanti letterati, crogiolo di lingue e culture, l’uomo crede di aver trovato il luogo ideale per il suo lavoro, finché una diagnosi medica inaspettata lo porta a cambiare rotta ancora una volta. A indicargli la nuova direzione è la morte dell’amatissimo zio, un linguista che gli lascia in eredità la sua casa di Londra piena di libri e di memorie. Per Simon questa triste coincidenza segnerà un nuovo inizio, un punto di svolta e un’opportunità per reinventare completamente la sua vita. Il lettore lo accompagnerà in questo inatteso viaggio: a poco a poco entrerà in confidenza con quest’uomo sensibile, accoglierà i suoi ricordi, leggerà le sue lettere, finendo così per conoscerlo a fondo e per affezionarglisi. Il peso delle parole, nel riflettere su quanto siamo liberi nelle scelte che facciamo, parla di quanta libertà ci doni la letteratura. Dopo Treno di notte per Lisbona, Pascal Mercier ci regala un romanzo profondo e ricco di suggestioni che, in un tono garbato e intimo, racconta l’amore per i libri in tutte le sue sfaccettature.

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