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Recensione del romanzo “la libraia di Auschwitz” di Dita Kraus edito da Newton Compton
“La libraia di Auschwitz” è una storia realmente accaduta, una testimonianza dolorosa che aiuta a non far dimenticare gli avvenimenti più crudeli che sono successi nell’arco della storia.
La storia di una donna che oggi novantenne è sopravvissuta ai più atroci dei maltrattamenti, una vita di rinunce, di sofferenza, di dolore, di forza racchiusa in 413 pagine che Dita ha voluto regalarci.
Incontro di lettura on-line: Venerdì 29 Gennaio 2021 sono aperte le iscrizioni!
Primo incontro di lettura on-line
“La libraia di Auschwitz” di Dita Kraus, traduzione di Laura Miccoli edito da Newton Compton in tutte le librerie e on-line dal 7 Gennaio 2021. Estratto
A soli tredici anni Dita viene deportata ad Auschwitz insieme alla madre e rinchiusa nel settore denominato Campo per famiglie (tenuto in piedi dalle SS per dimostrare al resto del mondo che quello non fosse un campo di sterminio): quello che conteneva il Blocco 31, supervisionato dal famigerato “Angelo della morte”, il dottor Mengele. Qui Dita accetta di prendersi cura di alcuni libri contrabbandati dai prigionieri. Si tratta di un incarico pericoloso, perché gli aguzzini delle SS non esiterebbero a punirla duramente, una volta scoperta. Dita descrive con parole di una straordinaria forza e senza mezzi termini le condizioni dei campi di concentramento, i soprusi, la paura e le prevaricazioni a cui erano sottoposti tutti i giorni gli internati. Racconta di come decise di diventare la custode di pochi preziosissimi libri: uno straordinario simbolo di speranza, nel momento più buio dell’umanità. Bellissime e commoventi, infine, le pagine sulla liberazione dei campi e del suo incontro casuale con Otto B Kraus, divenuto suo marito dopo la guerra. Parte della storia di Dita è stata raccontata in forma romanzata nel bestseller internazionale La biblioteca più piccola del mondo, di Antonio Iturbe, ma finalmente possiamo conoscerla per intero, dalla sua vera voce.