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“Il corpo in cui sono nata” di Guadalupe Nettel
Il corpo in cui sono nata è un commovente romanzo di iniziazione alla vita e alla letteratura, un viaggio a ritroso verso l’accettazione di sé, un Bildungsroman ambientato tra l’America Latina e l’Europa.
Recensione del romanzo “La figlia unica” di Guadalupe Nettel
“La figlia unica” è un romanzo molto potente, io in alcuni momenti ho dovuto fermarmi, fare dei lunghi respiri e metabolizzare le storie dei personaggi.
I temi trattati in questo libro sono molto delicati, “La figlia unica” parla di donne, delle loro scelte, della loro forza e di come siano pronte a donare amore.
“La figlia unica” di Guadalupe Nettel edito da La nuova frontiera disponibile in tutte le librerie e on-line. Estratto
Laura e Alina si sono conosciute a Parigi quando avevano vent’anni. Ora sono tornate in Messico. Laura ha affittato un piccolo appartamento e sta finendo la tesi di dottorato mentre Alina ha incontrato Aurelio ed è rimasta incinta. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando un’ecografia rivela che la bambina ha una malformazione e probabilmente non sopravvivrà al parto. Inizia così per Alina e Aurelio un doloroso e inatteso processo di accettazione. Non sanno ancora che quella bambina riserva loro delle sorprese. È Laura a narrarci i dilemmi della coppia, mentre anche lei riflette sulle incomprensibili logiche dell’amore e sulle strategie che inventiamo per superare le delusioni. E infine c’è Doris, vicina di casa di Laura, madre sola di un figlio adorabile ma impossibile da gestire.