Care amiche e amici del blog,
oggi voglio condividere con voi il motivo per cui ho deciso di riportare alla luce alcune autrici italiane del ‘900, che secondo me sono state ingiustamente dimenticate dal mondo della letteratura.
Tutto è iniziato due anni fa, quando ho visitato il Salone del Libro di Torino. Mentre curiosavo tra gli stand delle case editrici, i miei occhi sono stati catturati da un libro dalla copertina affascinante: cinque donne sorridenti, ritratte vicino a un laghetto. Il titolo era Non per me sola di Valeria Palumbo, edito da Laterza. Chi mi segue regolarmente, forse ricorderà la recensione che ho fatto.
Leggere quel libro è stato come aprire il vaso di Pandora. Mi sono trovata di fronte a una serie di autrici italiane sconosciute, nomi di cui non avevo mai sentito parlare, nemmeno sui banchi di scuola. È stata una rivelazione. Ogni libro che ho letto, ogni storia che ho scoperto, mi ha mostrato un mondo di pensieri, emozioni e sacrifici vissuti da queste donne, ognuna con il proprio credo e il proprio modo di vedere la vita e la condizione femminile di quegli anni.
Da lì è nata la mia voglia di scoprire di più. Ho iniziato a cercare testi che parlassero di queste autrici dimenticate, e durante il mio girovagare a un mercatino di libri usati ho trovato una vera chicca: Carta di Donna: Narratrici Italiane del ‘900 di Neria De Giovanni, pubblicato da SEI (Società Editrice Internazionale) nel 1996. Un altro libro prezioso che mi ha permesso di approfondire ancora di più la loro storia e il loro impatto sulla letteratura italiana.
Attraverso questo blog, voglio condividere con voi queste scoperte, raccontandovi delle loro vite e dei loro scritti. Spero che anche voi troviate interessante scoprire autrici che sono state poco considerate, forse solo perché donne. Sarebbe meraviglioso se nelle scuole si cominciasse a parlare anche di loro, affinché le nuove generazioni di ragazze possano conoscere i sacrifici e la determinazione di queste pioniere, che con coraggio e resilienza hanno lottato per guadagnarsi un posto in una società dominata dagli uomini.
Vi auguro buone letture
e spero che questa scoperta delle autrici italiane del ‘900 vi affascini quanto ha affascinato me.
A presto,
Jenny
