
“Scellerate”
Autrice: Antonella Finucci
Casa Editrice: Radici Edizioni
data di pubblicazione: 12 marzo 2025
genere: saggio
pagine: 204
TRAMA
Donne e natura. Sguardo femminile e territorio. Scintille e chiome scapigliate. C’è questo e tanto altro nel personale itinerario abruzzese di Antonella Finucci fatto di boschi, valli, mari e montagne e segnato dall’intimo rapporto tra ogni elemento del paesaggio e le protagoniste che hanno contribuito, o contribuiscono oggi, al racconto corale della regione. Artiste e scrittrici, traduttrici del Premio Nobel per la Letteratura ma anche geologhe militari e guide escursionistiche, sante e donne pastore. Le scellerate di questo libro sono donne che hanno seguito la loro natura più intima senza lasciarsi condizionare, evitando percorsi prestabiliti e aspettative sociali imposte.Dal bosco della dea Angizia al dialetto dei romanzi di Donatella Di Pietrantonio, passando per l’esilio di Natalia Ginzburg, le poesie di Amelia Rosselli e per decine di altre figure femminili che si sono trovate per lunghi o brevi periodi a vivere l’Abruzzo, una coinvolgente narrazione capace di attraversare i confini porosi del genere e quelli spesso invisibili del paesaggio.
RECENSIONE

” La vita non sa nulla degli anni e noi dovremmo imparare a fluire. Senza stare troppo a pensare alle tappe, ai traguardi..”
C’è una forza che attraversa le pagine di Scellerate, ed è quella delle donne che osano, che scelgono strade impervie, che sfidano le regole e le aspettative. Con il suo esordio letterario, Antonella Finucci ci conduce in un viaggio profondo nel cuore dell’Abruzzo, terra di contrasti, di silenzi antichi e di storie nascoste. Un Abruzzo narrato non solo attraverso la geografia dei luoghi, ma soprattutto attraverso l’anima femminile che li abita.
Il libro è un tributo a tutte quelle donne che hanno scelto di non piegarsi, di seguire la propria indole, anche a costo di essere etichettate come “fuori posto”. Donne di montagna, di mare, di paese, di silenzio e di parola. Donne che hanno lottato e sognato. Artiste, sante, intellettuali, geologhe, scrittrici, ognuna di loro ha lasciato un’impronta forte nella storia e nella memoria di una regione che è al tempo stesso concreta e misteriosa.
“Si era resa conto perfettamente che la città non erano a misura di donna, nè in Francia, nè tantomeno in Abruzzo. E fece quello che le era possibile per creare spazi di comunità anche piccoli ma funzionali, in cui le donne potessero essere se stesse.”
L’ autrice ci porta tra boschi sacri, faglie sismiche, laghi scomparsi e dialetti resistenti, restituendoci un paesaggio non come sfondo, ma come co-protagonista. Si parte dalla figura mitologica della dea Angizia, per arrivare a voci contemporanee come quella di Daniela D’Arielli, passando per la pittura di Annunziata Scipione, la spiritualità ribelle di Tripolina Jatosti, il teatro di Stefania Evandro e il dialetto nei romanzi di Donatella Di Pietrantonio.
Tra queste pagine respira anche la memoria dell’esilio di Natalia Ginzburg, che visse in Abruzzo un periodo fondamentale della sua formazione personale e letteraria. Ogni storia è un frammento che scava nel tempo, nella terra, nella pelle delle sue protagoniste.
“… l’ Abruzzo è popolato di donne più o meno reali, più o meno conosciute, di tante storie arrivate fino a noi spesso attraverso la semplice oralità, o in altri casi tramite culti religiosi e in altri ancora attraverso qualcosa che ha una base di verità e che si mescola poi col racconto, quasi fossero fiabe, queste antiche e belle storie.”

“… per essere felici nella vita bisogna scegliere quel che ci fa felici ogni giorno ,possibilmente.”
Scellerate è un intreccio di voci, radici e cammini femminili che si fondono con la natura e con la storia di una terra. È un inno alla libertà, alla resilienza, alla memoria.
Mi aspettavo un libro che parlasse di donne e territorio, ma non immaginavo di trovarci dentro tanta bellezza nascosta. Pensavo fosse un saggio o una raccolta di storie, invece è un vero e proprio viaggio.
Mi ha colpito la forza silenziosa di queste donne, capaci di sfidare norme e ruoli con una determinazione che non ha bisogno di rumore per lasciare il segno. E poi c’è il paesaggio: non fa da sfondo, è un personaggio vivo, parte integrante delle storie, quasi un complice di queste “scellerate”.
È un libro che invita a guardare con più attenzione ai luoghi e alle persone, a scoprire la bellezza nascosta, le voci dimenticate, le lotte invisibili. E in questo viaggio tra montagne, laghi scomparsi e sentieri di donne , ho sentito che ogni storia femminile raccontata è anche un pezzo della nostra storia collettiva.
Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro