Recensione “Ragazze perbene” di Olga Campofreda

Nelle città di provincia le ragazze perbene si assomigliano tutte. Per sottrarsi a un futuro già raccontato, Clara si trasferisce a Londra, dove insegna italiano a ricchi expat e si trova intrappolata nel vortice degli incontri online. Ma il matrimonio della bellissima cugina Rossella, inseparabile compagna d’infanzia diventata poi modella di abiti da sposa, la richiama a Caserta. Clara si trova così ancora immersa nel mondo da cui è fuggita: all’addio al nubilato della cugina rivede le vecchie compagne di scuola, e nei giorni successivi incontra Luca, lo sposo, con cui aveva stretto in passato un’amicizia clandestina. All’improvviso, però, Rossella scompare senza lasciare traccia. E Clara, convinta che la cugina nasconda qualcosa, scopre nel suo diario un segreto impossibile da confidare, che minaccia il futuro radioso che Rossella ha sempre incarnato. Olga Campofreda toglie il velo sulle seconde vite e i desideri nascosti delle ragazze perbene, i cui destini sono specchio di una femminilità che parla di sacrifici e rinunce, di principi azzurri e segreti, di infelicità che si tramandano nel tempo, di madre in figlia. E racconta la storia di una ragazza che si ribella a sogni e consuetudini già logore, per inventare una strada nuova, tutta sua, da costruire con consapevolezza giorno dopo giorno.

“Ragazze perbene” fa parte della serie “le fuggitive” una serie NN Editore che propone storie di donne

Protagoniste principali nel romanzo di Olga Campofreda “Ragazze perbene” sono due ragazze di provincia: entrambe sono  cresciute nella stessa famiglia ricevendo la stessa educazione, tuttavia ognuna di loro, condizionate dal loro vissuto, prendono strade totalmente diverse.
Una porta avanti la tradizione che spetta a una ragazza di provincia: studiare, sposarsi con un uomo affermato e creare una famiglia. L’altra più ribelle decide di non far parte del gruppo di ragazze  etichettate “perbene” decidendo di non soccombere alle usanze  di un luogo che rinchiude vite in gabbie dorate, all’apparenza  felice e di sfuggire da un destino fatto di sofferenza e appartenuto alla storia della sua famiglia.

“Tutto quello che della provincia io ho vomitato via negli anni, mia cugina lo ha cucito addosso come un drappo di mitezza e devozione , come del resto la nonna aveva insegnato a tutte le donne della nostra famiglia.”

Clara rientra a Caserta per il matrimonio della cugina Rossella, si sente come un pesce fuori dall’acqua, la mentalità di quel luogo non le è mai appartenuta e ogni volta che ci torna tanti ricordi dolorosi riaffiorano nella sua mente.
Con Rossella da bambine sono state legate, ma a un certo punto qualcosa si rompe: Rebecca rappresenta una tipologia di ragazza bella, intelligente e con un futuro radioso mentre Clara con la sua personalità chiusa, il suo modo di  vestire particolare, appartiene alla categoria opposta.
Le due cugine iniziano a percorrere strade diverse, e a frequentare compagnie differenti perdendosi di vista.

“Quante persone siamo stati dall’ultima volta in cui abbiamo provato a essere noi stessi? L’adolescenza è un territorio infame da cui nessuno esce mai vivo, e noi di certo non abbiamo fatto eccezione.”

Le due cugine si incontrano dopo tanto tempo, Rossella deve confessare qualcosa , ma il loro faccia a faccia rimane in sospeso a causa di un incidente , questo non permette a Clara di scoprire cosa nasconde sua cugina.
Mentre Rossella è in coma, Clara trova una lettera contenente segreti che non avrebbe mai immaginato appartenessero a sua cugina.

“I mondi che esplodono in silenzio dalle vite che non abbiamo scelto sono infiniti. Noi procediamo avanti e ogni passo è una picconata che sottrae materia dal blocco di marmo che stiamo scolpendo.”

“Ragazze perbene” parla di adolescenza, di legami,  di etichette e di ribellione. Del coraggio di rimanere fedele a se stesse, alle proprie idee rischiando di perdere tutto e di non farsi travolgere da usanze che vedono in una donna una “ragazza perbene” solo se obbedisce ai canoni che una società ci richiede.

Nel suo romanzo, l’autrice Campofreda ci fa capire che possiamo ribellarci  alle etichette che ci vengono inculcate fin  da bambine specialmente nei paesi di provincia, e che  solo ribellandoci ad esse possiamo costruire una società  senza pregiudizi e costituita da donne libere, indipendenti e realizzate.
Cosa significa essere “Ragazze perbene”?
Sottostare alle regole dettati dalla società e dalla morale dell’uomo?

“Ci avevano cresciute lasciandoci credere che saremmo diventate donne quando avremmo imparato a badare a una casa tutta nostra, a prenderci cura dei nostri figli, di nostro marito.”

Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito il corso di formazione "lettura e benessere personale come rimedio dell'anima"