La straordinaria storia
di
Francesca Sanna Sulis
TRAMA
Vissuta nel Settecento tra Muravera, Quartucciu e Cagliari, donna Francesca riuscì a coniugare famiglia e affari e a stare al passo con uomini di potere come il milanese conte Giulini e il temuto ministro Bogino. Nelle sue aziende agricole e tessili, nella Sardegna sud orientale, si produceva una seta perfetta, famosa in tutta Europa. Divenne una stilista, creò corsi di formazione professionale per le persone che lavoravano per lei e fondò scuole e asili per i meno abbienti. Era convinta che l’istruzione e la cultura fossero l’unica soluzione per fondare una società prospera e giusta. Visse quasi un secolo. Purtroppo vicende legate all’eredità fecero scivolare il suo nome nel buco nero delle storie dimenticate, ma grazie alla trentennale ricerca di Lucio Spiga, e ora grazie al romanzo biografico di Ada Lai, donna Francesca è stata riscoperta. A Muravera, dove nacque l’11 giugno 1716, il Museo dell’Imprenditoria femminile è dedicato a lei. Sono passati cinque anni dalla prima edizione di questo romanzo, sicuramente c’è ancora tanto da scoprire e da studiare, le ricerche continuano e potrebbero riservare altre sorprese, sempre basate su fonti storiche documentate. A questa nuova edizione, corredata di immagini, è affidata la missione di far conoscere, a chi ancora non l’avesse fatto, la straordinaria storia di Francesca Sanna Sulis, donna di Sardegna e signora della seta. (Alberta Zancudi)
RECENSIONE
“… allora non esistevano scuole, si andava al catechismo dalle suore e naturalmente noi fanciulle apprendevamo i rudimenti di economia domestica.”
La signora della seta di Ada Lai è un romanzo biografico che racconta la straordinaria vita di Francesca Sanna Sulis, una donna vissuta nel Settecento in Sardegna, la cui storia è stata troppo a lungo dimenticata. Nata a Muravera nel 1716, Francesca è un simbolo di determinazione e innovazione. Coniugando sapientemente la gestione della famiglia e degli affari, riuscì a emergere in un mondo dominato dagli uomini di potere, come il conte Giulini e il ministro Bogino, riuscendo a sviluppare aziende agricole e tessili che producevano una seta pregiata, conosciuta in tutta Europa.
” Era un uomo speciale, d’altra parte, mi permetteva di leggere, di istruirmi e soprattutto mi lasciava libera di seguire i miei sogni.
Gli anni della giovinezza trascorrevano sereni tra studi di musica, di ricamo, gli amati libri…”
Oltre alla sua abilità nell’imprenditoria, Francesca si distinse anche per la sua visione sociale, creando corsi di formazione professionale, scuole e asili per i meno abbienti, e portando avanti il suo credo che l’istruzione fosse la chiave per una società prospera e giusta. La sua vita si intrecciò con eventi storici significativi e l’eredità della sua opera rimase nel tempo, anche se il suo nome fu per lungo tempo sepolto dalle vicende familiari.
Tuttavia, la riscoperta di Francesca grazie alla ricerca di Lucio Spiga e al romanzo di Ada Lai, permette oggi di restituire a questa figura femminile il posto che le spetta nella storia. A Muravera, il Museo dell’Imprenditoria Femminile è dedicato alla sua memoria, rendendo omaggio alla sua figura e al suo contributo.
” Si stava avverando il nostro desiderio di adeguare le vesti femminili ai tempi che stavamo vivendo. Una timida emancipazione.”
Il romanzo di Ada Lai è un omaggio a una figura di grande rilievo storico, che ha segnato la Sardegna e l’Europa del Settecento.
Tuttavia, nonostante la grande importanza del personaggio, la narrazione, purtroppo, non riesce a trasmettere la complessità della protagonista, scivolando talvolta in banalità e luoghi comuni. La scrittura appare piuttosto semplificata e manca di quella profondità psicologica che avrebbe potuto arricchire il racconto della figura di Francesca, rendendola ancora più affascinante.
Un romanzo che racconta una figura storica troppo a lungo dimenticata. Nonostante la sua scrittura un po’ piatta, il libro rimane un’opera interessante, soprattutto per chi vuole scoprire un angolo nascosto della storia sarda e il valore di una donna che, in un’epoca di uomini potenti, è riuscita a lasciare un segno indelebile.
“Fantasticavo di un mondo giusto in cui anche le persone umili avrebbero potuto avere possibilità di riscatto sociale. E poi l’emancipazione, con l’istruzione e con la formazione dei giovani e delle donne!”