TRAMA
Facciamo il punto. Costanza, dopo la laurea in medicina, è stata costretta a lasciare la sua amata e luminosa Sicilia per trasferirsi nel freddo e malinconico Nord. A tenere in caldo i cuori, però, ci pensa Marco, incantevole padre della sua incantevole Flora che Costy, non senza qualche incertezza, ha deciso di portare nella vita della figlia. Dopo varie tribolazioni, Marco ha praticamente lasciato la storica (e decisamente perfetta) fidanzata all’altare. Costanza (seppur decisamente imperfetta) credeva che l’avesse fatto per lei, ma non ne è più così sicura considerato che Marco prende tempo e si comporta in modo piuttosto ambiguo. Come sempre, però, nella vita di Costanza non c’è spazio per la riflessione: lei è una madre lavoratrice e precaria che al momento si sta autoconvincendo di aver compiuto la scelta giusta decidendo di lasciare l’Istituto di Paleopatologia di Verona per un impiego da anatomopatologa a Venezia. Come se la situazione non fosse abbastanza complicata, gli ex colleghi la richiamano per un incarico dal lauto compenso: l’ultima discendente di un’antica famiglia veneziana, gli Almazàn, desidera scoperchiare le tombe dei suoi antenati per scoprire cosa c’è di vero nelle dicerie calunniose che da secoli ammantano di mistero il casato. Costanza non vorrebbe accettare, ma questa storia a tinte fosche solletica la sua curiosità… e poi scopre che nell’operazione è coinvolto anche Marco. Che il cantiere possa rappresentare un’occasione d’oro per trovare un equilibrio vita-lavoro? O, per meglio dire: che il cantiere possa rappresentare un’occasione d’oro per cercare di capire cosa c’è davvero tra lei e Marco? Con coraggio, determinazione e tanta, tanta costanza, questa eroina dai capelli rossi affronterà nuove sfide, svelerà antiche trame mentre proverà a comprendere il suo cuore.
“Ma mi ha definita inaffidabile e incostante per via della mia condiziona familiare. Evviva le pari opportunità. A chi si lamenta del rendimento delle giovani madri vorrei tanto dire: mia figlia vi pagherà la pensione! Qualcuno deve pur farli, i bambini. E noi ci accolliamo lavoro e sacrifici, non metteteci in croce se una mattina si svegliano con la febbre, non possiamo mandarli all’asilo, non troviamo nessuno che ce li guardi e non possiamo venire al lavoro.”
Parto da questo sfogo della nostra paleontologa preferita, che riassume una delle numerose difficoltà che le madri si ritrovano ad affrontare.
Chi di noi non riscontra delle oggettive avversità nel conciliare famiglia, casa, lavoro? Chi di noi non ha il desiderio a volte di fuggire da queste continue responsabilità?
Adoro Costanza e adoro il modo in cui l’autrice sa renderla strepitosamente ironica e al tempo stesso profonda.
In questo romanzo l’avventura della nostra giovane mamma si svolge a Venezia, dove a lei ed alcuni colleghi viene commissionato lo studio di ciò che è stato ritrovato nella cripta di una ricca, ma alquanto sfortunata, famiglia veneziana.
Molti antenati degli Almazàn sono morti in giovane età, soprattutto i figli maschi e la famiglia è sempre stata accusata di avere al suo interno dei vampiri e di portarsi dietro delle sventure.
Da buoni scientifici, Costanza e il gruppo si impegnano per studiare i corpi ritrovati nella cripta del palazzo nobiliare, andando a scavare nelle cronache della fine del Seicento e portando a galla vecchi segreti.
Peccato (o per fortuna) il suo lavoro va a intrecciarsi con la vita privata, dato che il direttore dello scavo è il padre della figlia Flora, notizia che apprende con entusiasmo, ma con tutta la paura di una madre single rimasta incinta giovanissima in una vacanza dove l’unico obiettivo era divertirsi.
Costanza e Marco non riescono a trovare la pace e si punzecchiano in ogni occasione, ma un infortunio della figlioletta riuscirà a riavvicinarli.
Che dire? Questo romanzo conferma come sempre la bravura della sua autrice, la sua capacità di fornirci nozioni storiche e scientifiche in modo leggero, miscelandole con le vicende amorose e le “sfighe” della protagonista.
Man mano che ci si inoltra nella lettura, cresce la curiosità legata alla società di un tempo, agli intrallazzi che nasconde Venezia, alla maestosità delle sue opere. E per chi come me è scientifico “dentro”, è piacevolissimo trovare nozioni di medicina, curiosità sul nostro corpo.
Alessia Gazzola e il suo stile ironico e scorrevole non deludono mai!