“Il caffè delle cose preziose”
Autore: Jan Steinbach
Traduzione di: Serena Tardioli
Casa editrice: Newton Compton
data di pubblicazione: 23 Settembre 2021
pagine: 175
prezzo: 9,40 euro
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Gli ultimi anni non sono stati facili per Luise. La morte del marito le ha spezzato il cuore facendola sentire persa. Con l’arrivo del Natale, per non rischiare di essere sopraffatta da ricordi dolorosi, decide di realizzare un sogno rimasto nel cassetto e parte per la magica città di Lubecca.
Il viaggio le riserva da subito delle piacevoli sorprese, prima fra tutte l’amicizia con Ludwig, un talentuoso pasticcere, proprietario del caffè in cui lei si rifugia per sfuggire alla solitudine. Ludwig è un maestro nel creare splendidi prodotti da forno a base di cannella e marzapane. E il profumo di quei piccoli capolavori ancora caldi e fragranti sembra sciogliere il ghiaccio intorno al cuore di Luise. Il destino le sta forse dando una seconda opportunità per essere felice?
La paura di soffrire ancora, però, sembra un ostacolo insormontabile. E Luise continua a ripetersi che nascondere i propri sentimenti è la sola strategia possibile. Chissà che un miracolo di Natale non riesca a farle cambiare idea…
Non è mai troppo tardi per ricominciare ad amare
«Questo è un libro magico e toccante, si divora dalla prima all’ultima pagina. Sicuramente da consigliare.»
«Le descrizioni della città addobbata per Natale sono così belle che fanno sognare.»
«Una storia di straordinaria dolcezza che riesce a infondere coraggio.»
“<<Quindi preferisci stare da sola a casa tua a Francoforte? Invece di correre il rischio di ricominciare daccapo?>>
<<Non mi capisci>>.
<<Sì che ti capisco. Hai paura. Paura di subire un’altra perdita come con Hubert. Posso capirlo, chi non potrebbe? Ma non devi lasciare che questo ti impedisca di aprirti alla vita…alle novità, e alla bellezza che possono ancora esserci, Luise>>.”
Cosa ci impedisce di realizzare i nostri sogni o qualsiasi cosa che ci faccia stare bene? Spesso sono le nostre paure: paura che non si realizzino come abbiamo sperato, paura di fallire, paura di rimanere delusi o paura di perdere qualcuno. Finiscono così per rimanere nel cassetto, aspettando altro tempo e rimandando la loro realizzazione. La storia di Luise tratta questo tema. Luise è rimasta vedova da 5 anni, durante i quali il figlio e la sua famiglia decide di starle accanto per evitare che si sentisse sola. Quando il marito di Luise, Hubert, era ancora in vita, si erano promessi di tornare a Lubecca, città scoperta per caso durante un loro viaggio e in cui avevano passato bellissimi momenti. Questa promessa però è stata sempre rimandata e non è stata mai realizzata. Un giorno decide che questa promessa doveva essere realizzata, anche senza Hubert, e quindi organizza il suo viaggio da sola. Dopo 9 anni, torna finalmente a Lubecca e passa dal caffè-pasticceria che l’aveva colpita all’epoca. Lei, appassionata di dolci, conosce il proprietario del caffè, Ludwig, e lui le mostra come realizza le sue prelibatezze. Trascorre i giorni gioiosa e felice, ma si dimentica di dare sue notizie al figlio. Preoccupatissimo, la raggiunge temendo il peggio. Contrario fin dall’inizio alla decisione di sua madre di trascorrere il Natale da sola a Lubecca e tenuto all’oscuro sulla maggior parte dei dettagli del viaggio, non comprende le ragioni di questa sua decisione. Scopre che non è con la sua amica Sophie e che sua madre sta frequentando Ludwig. In qualche modo è infastidito che voglia passare il natale lì da sola invece che con la sua famiglia. La rimprovera, la fa sentire in colpa per quella che lui reputa una bravata e le impone di scegliere tra la sua famiglia e Lubecca. Cosa sceglierà Luise? Succedono altri episodi che sconvolgono il racconto ma vi lascio scoprire da soli come finisce questo libro. Nella parte finale potete trovare anche le ricette di Ludwig 😉
Un libro che vi consiglio di leggere perché la sua storia trasmette ai lettori un messaggio chiaro: per realizzare i nostri sogni dobbiamo affrontare le nostre paure che ci impediscono di portarli a termine o che ci bloccano. Bisogna fare ciò che ci fa stare bene.
“Era in piena fioritura. Luise non sentiva né il freddo né il vento. Tutto l’arbusto brillava di giallo limone. Anche sui rami in apparenza avvizziti, c’era una profusione di fiori. La neve gravava pesante sui rami, ma la potenza dei fiori non poteva essere trattenuta. Come se la rigogliosità della vita volesse ignorare l’inverno.”
Ringrazio la Casa Editrice per la copia del romanzo
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