“Il battito del cuore degli alberi”
Autore: Peter Wohlleben
Traduzione di: Giuliana Mancuso
Casa Editrice: Garzanti
data di pubblicazione: 27 gennaio 2022
pagine: 278
prezzo: 17,67 euro
L’impatto che l’uomo ha sul pianeta è innegabile, e anche quando non intendiamo deliberatamente distruggere l’ambiente ce ne allontaniamo e restiamo intrappolati nel consumismo della nostra vita quotidiana. Eppure Peter Wohlleben è convinto che il nostro legame con la madre Terra sia ancora forte, e la nostra connessione con il suo magnifico e perfetto meccanismo molto più stretta di quanto non ne siamo consapevoli. Utilizzando le ultime scoperte scientifiche e decenni di osservazioni personali, ci aiuta a scoprire per esempio che la pressione sanguigna si normalizza in prossimità degli alberi, che il colore verde è in grado di rasserenare, che all’interno di una foresta i sensi si risvegliano e si è in grado di vedere meglio, ascoltare meglio, sentire meglio gli odori; ma scopriamo curiosamente che questa relazione sa essere benefica anche nel senso contrario e che le piante possono reagire positivamente al contatto umano. Grazie a questo libro si entra così in un cosmo meraviglioso in cui l’uomo è parte integrante del pianeta, e si comprende perché non è affatto troppo tardi per iniziare davvero a proteggere la natura e quindi noi stessi.
‘A volte ho la sensazione che sia venuto a mancare il rispetto che un tempo avevamo nei confronti della natura. Era un tempo in cui gli alberi, e la natura in generale, avevano un ruolo molto più importante nella nostra vita culturale.’
Un bellissimo libro che permette di comprendere i moltissimi aspetti che lega l’uomo alla natura e di quanto sia fondamentale per il benessere dell’uomo l’essere immersi in un bosco o una foresta.
Il contatto tra uomo e natura è da sempre esistito, con aspetti positivi e ahimè purtroppo anche negativi. Ma focalizziamoci su quelli positivi: vi siete mai chiesti come mai il colore verde ci trasmette un senso di rilassatezza? E lo sapevate che il contatto costante con il tronco di un albero porta benefici sia all’uomo che alla pianta stessa? Inoltre sapevate che in Giappone le passeggiate nella natura sono prescritte come terapia dai medici?
Peter Wohlleben ha raccolto in questo libro un insieme di nozioni e curiosità che permettono al lettore di istruirsi e allo stesso tempo conoscere i vantaggi che comporta lo stare a contatto con la natura e le piante.
Nei primi capitoli mi ha colpito molto l’analisi di tutti e cinque (o sei) sensi dell’uomo quando si ritrova circondato da piante e letteralmente immerso in un bosco o una foresta e anche le reazioni e i sensi degli animali, che sono più sviluppati a seconda del tipo di animale e dell’habitat in cui vivono.
Ho trovato questo libro interessante perché mi ha fatto riflettere sui benefici che l’uomo ha ottenuto stando a contatto con la natura, sfruttandola spesso a suo esclusivo vantaggio e purtroppo, in certi casi, creando danni all’ambiente. Ma condivido appieno il messaggio dell’autore: prendiamoci cura della natura per il benessere di essa e anche di noi stessi.
Consiglio finale: staccatevi dal telefono o qualsiasi apparecchio tecnologico, camminate nella natura e usate tutti i vostri sensi.
🕵👀Vista: osservate ciò che vi sta attorno;
👋Tatto: toccate, accarezzate, abbracciate alberi, piante o il terreno su cui camminate, non abbiate paura di sporcarvi le mani;
👃Olfatto: inspirate aria pulita, fate caso agli odori e profumi che provengono dalle piante;
👂Udito: ascoltate i “rumori” della natura (uccelli, rane, grilli, vento tra le fronde);
👅👄Gusto: provate ad assaggiare frutti o alcune foglie di piante sotto indicazione di esperti (per evitare di ingerire piante velenose).
Dopo questa full immersion nella natura (che potete semplicemente fare in un parco cittadino se non potete andare più lontano), noterete come vi sentirete meglio, a livello fisico e mentale. Capirete infine che noi siamo fatti per stare nella natura e che tra uomo e natura vi è un legame forte e indistruttibile.
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Vi ho convinto abbastanza? Lo leggerete e soprattutto seguirete il “consiglio finale”?
‘Contrariamente a questo genere di argomenti, proteggere le nostre aree forestali è una questione di vitale importanza sotto l’aspetto materiale e culturale. E quale modo migliore di proteggerle se non coltivando i sentimenti di attaccamento che le persone nutrono nei loro confronti? I romantici non hanno fatto altro che riscoprire quegli antichi sentimenti che legano l’umanità alle foreste molto prima della parentesi del medioevo, come attestano i culti degli alberi presso le popolazioni dei germani e dei celti. Nella crescente attrattiva che la natura – e in particolare la foresta – esercita su di noi io vedo la volontà di allontanarsi, almeno per qualche tempo, dal mondo artificiale dei nostri insediamenti, per fare ritorno al nostro ecosistema originario, dal quale in fondo siamo ancora del tutto dipendenti.’
Ringrazio La Casa Editrice per la copia del libro
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