Recensione del romanzo “La pianista bambina”

A scrivere questa storia biografica è lo scrittore Greg Dawson, figlio della protagonista del libro, il quale è venuto a conoscenza del vissuto di sua madre dopo molti anni.
Zhanna ha sempre pensato che quello che accadde a lei, alla sua famiglia e alle persone che vissero l’Olocausto non era una storia adatta da raccontare ai  bambini piccoli.
Zhanna Arsanskaija raccontò la sua vita, dopo sessantacinque anni di silenzio…

  

 Ucraina  1930 in un paesino di nome Berdyns’k, lì viveva la famiglia Arsanskaija composta dai genitori di Zhanna, Dimitri e Sara, la sorellina di due anni piu’ piccola  Frina e i suoi nonni.
Dimitri come professione preparava delle buonissime caramelle,questo lavoro permetteva alla famiglia di vivere una vita agiata,non erano ricchi ma neanche poveri.
La casa dei Arsanskaija era un vero tempio per la musica:  il papà era appassionato di violino, quasi tutte le sere, altre persone con le quali condivideva la stessa passione lo andavano a trovare e si divertivano a suonare insieme.
Zhanna e Frina fin da piccole vivevano la musica a centosessanta gradi.

“Amavo così tanto la musica che dovevano farmi dormire in soggiorno. Avevano deciso di sistemarmi un lettino proprio lì. La sera per me significava musica con mio padre e Nicolaj. Ogni sera era una festa.”

Zhanna oltre la musica aveva un’altra passione…le piaceva girovagare  e curiosare per le vie di Berdyns’k, ogni angolo del paese lei doveva conoscerlo,le piaceva l’avventura!
I suoi genitori preoccupati del suo girovagare di nascosto e senza permesso, decisero di farle intraprendere, all’età di cinque anni, gli studi del pianoforte, iniziò a studiare anche la sorella, ma non si capiva se per passione o per gelosia  o per il fatto che Zhanna fosse al centro dell’attenzione. Si comprese da subito che le sorelle avevano un vero e proprio dono : erano un vero talento  nel suonare il pianoforte…
Purtoppo i tempi buoni non durarono a lungo,iniziò tutto con la dittatura di Stalin che mise in ginocchio tutti i piccoli commercianti, tra i quali Dimitri, per questo motivo la famiglia decise di trasferirsi a Kharkov con la speranza di trovare un futuro migliore.
Ma non fu così, i soldi che erano rimasti erano pochi, il mangiare scarseggiava, ma il talento delle due bambine venne in loro aiuto. Dimitri portò le figlie al conservatorio , furono esaminate da una commissione che dopo averle ascoltate, decise di  ammetterle al conservatorio  e di dar loro una borsa di studio mensile. Grazie a quest’occasione le loro vite cambiarono: le bambine poterono prendere lezioni di musica dai piu’ grandi maestri e aiutare i genitori sul lato economico, sembrava tutto sistemato.
Nel 1941 la Germania attaccò l’Ucraina e piano piano iniziarono i rallestramenti degli Ebrei. La famiglia di Zhanna era ebrea.

“Vivevamo nel terrore, stando nascosti, circondati da uccisioni e brutali investigazioni. Speravamo solo che ci lasciassero vivere la nostra esistenza miserabile”

Purtroppo il 15 Gennaio la famiglia di Zhanna fu deportata assieme ad altri  Ebrei, ma durante la marcia Zhanna tornò a casa a riprendere il suo amato spartito “l’improvviso Fantasia di Chopin” lo infilò sotto la camicetta e tornò dalla  sua famiglia lasciandosi alle spalle la sua casa, la sua dolce vita da bambina.

Non si conosceva la destinazione, ma avevano la consapevolezza che quella marcia non li avrebbe di certo portati in un posto sicuro.
La gente intorno a loro era stanca,infreddolita, affamata e impaurita stavano camminando verso l’ignoto.
A un certo punto della marcia,Dimitri capì che li avrebbero uccisi, infatti li portarono a Drobitsky Yar, li iniziò lo sterminio…ma Dimitri con uno stratagemma riuscì a mettere in salvo al piccola Zhanna.

“Non c’era tempo per i saluti, o un abbraccio ai familiari, ci fu solo qualche rapida occhiata che riassumeva una vita insieme. Dimitri si tolse il pesante cappotto invernale e lo posò sulle spalle magre della figlia.
Poi sussurrò a Zhanna le sue ultime  parole:  << Non m’importa quello che fai, basta che tu viva. Vai!>>”

La bambina era rimasta sola, in qualche modo da quel giorno avrebbe dovuto badare a se stessa senza l’aiuto di un adulto,ma doveva essere forte perché lo aveva promesso a suo padre!

Disperata vagava da sola ,quando a un certo punto in quella realtà senza speranza si trovò davanti la sorella Frina.
Da quel giorno per sfuggire alla persecuzione degli Ebrei, cambiarono i loro nomi, non si chiamarono piu’ Zhanna e Frina Arsanskaija, ma Anna e Marina Morozova di Kharkov. Avevano dovuto rinnegare le loro origini per poter sopravvivere a quell’ingiustizia.

“Non c’era piu’ nessuno che potesse aiutarmi. Ero rimasta sola.
Non avevo niente da mangiare né per proteggermi dal freddo.
Avevo solo uno spartito, le mie mani e la musica.
Ancora non lo sapevo, ma la musica era la mia unica speranza.”

 

Anna e Marina arrivarono in stazione e presero un treno per Poltava.
Dovettero affrontare delle dure prove, ma il loro dono le porto’ in salvo.
La musica salvò loro la vita.
Aveva perso tutto, la sua identità, la sua famiglia, la sua religione rimaneva solo una cosa , un filo conduttore che la teneva legata ai suoi ricordi d’infanzia felici “lo spartito di Chopin” .

Grazie all’incontro con un soldato americano le due sorelle arrivarono a New York e  riuscirono  a coronare finalmente il loro sogno.

“In un modo o nell’altro la storia ci ha girato intorno, invece di travolgerci. E’ stata una cosa miracolosa, perché in quei primi cinque anni avrebbero potuto farci qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Ma non siamo rimaste le stesse, te lo assicuro.”

 

Lo scrittore giornalista Grag Dawson con questa storia ci ha resi partecipe della vita della madre, una storia vera,  con un finale a lieto fine.

Un libro che ci racconta una parte di storia molto triste, dove molte persone hanno perso la vita, ma altre sono sopravvissute a quel massacro disumano e  che grazie alle loro testimonianze sappiamo come andarono veramente le cose e lanciano un messaggio di speranza, testimoniando che i miracoli esistono…

La storia delle due sorelle sopravvissute grazie al loro talento è molto commovente e infonde speranza, dal tipo di scrittura si intuisce lo stile della penna dello scrittore il quale  ha usato uno stile molto descrittivo tipico dei giornalisti e per questo secondo un mio parere personale non è riuscito a trasmettere le giuste emozioni.

Greg Dawson

Lavora come giornalista per << The Orlando Sentinel>>. La pianista bambina,è il libro racconta l’incredibile storia di sua madre Zhanna.

Data di pubblicazione: 19 Gennaio 2010
Traduzione: Linda Rosaschino
Titolo originale: Hiding in the spotlight
Pagine: 274
Prezzo: 12,99

Per cinquant’anni della sua vita, il 25 dicembre Greg ha festeggiato con la famiglia il Natale e il compleanno di sua madre. E neppure un giorno, per mezzo secolo, ha sospettato quale enorme segreto potesse nascondersi dietro le candeline soffiate, i regali e gli addobbi. Un segreto che sua madre, a più di ottant’anni, decide di svelare. Ed è così, all’improvviso, che la storia, la Grande Storia, entra nella vita di Greg, con un consunto spartito di Chopin che la donna, musicista di talento, conserva religiosamente. Il racconto inizia molto tempo prima, in Ucraina, dove la piccola Zhanna, sostenuta dal padre, un pasticciere di Minsk, studia pianoforte rivelando da subito un talento non comune. Ma quando, nel 1941, i tedeschi invadono l’Ucraina e moltissimi ebrei, compresa la sua famiglia, vengono deportati verso i campi di sterminio, il suo sogno di bambina si trasforma in incubo. “Ci hanno messi in colonna, diretti a nord. Sapevamo che ci avrebbero uccisi, perché a nord non c’era niente. Mio padre allora mi diede la sua giacca e mi disse: ‘Non m’importa come, ma vivi'”. Da quel giorno, Zhanna non sarà più Zhanna. Si chiamerà Anna, invece. Avrà un nuovo atto di nascita, un nuovo compleanno, una nuova religione. Solo quello spartito di Chopin nascosto sotto i vestiti a proteggerla dalla follia e dall’orrore del mondo, unico brandello di infanzia che le è rimasto.

 

 

Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito il corso di formazione "lettura e benessere personale come rimedio dell'anima"

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