“La donna che realizzava i sogni”
Autrice: Phaedra Patrik
traduzione di: Claudia Marseguerra
Casa editrice: Garzanti
data di pubblicazione: 28 Gennaio 2021
pagine: 273
prezzo: 16,91
C’è una cosa che Martha, bibliotecaria di indole affabile e generosa, non riesce a fare: dire di no. Abituata a mettere al primo posto gli altri, cerca sempre di realizzare i desideri di chi la sceglie come confidente. Eppure, da qualche tempo, questo «secondo lavoro» ha iniziato a starle stretto e ha quasi prosciugato la sua abilità di tessitrice di storie. Finché un giorno le viene recapitato un misterioso pacco; all’interno, un vecchio libro di fiabe con una dedica firmata da sua nonna Zelda. Qualcosa non quadra: la dedica risale a tre anni dopo la sua scomparsa. Potrebbe trattarsi di un errore, ma Martha non può fare a meno di pensare che qualcuno le abbia mentito sulla fine di Zelda. Forse la donna, pecora nera della famiglia, è ancora viva. Se così fosse, non aspetterebbe neanche un istante per mettersi a cercarla. Perché a quell’anziana esuberante e un po’ sopra le righe deve tutto ciò che ha imparato: l’amore per la letteratura, l’arte di viaggiare con la fantasia, la capacità di stupirsi di fronte alle sorprese della vita. Senza badare troppo alla paura, Martha decide per la prima volta di pensare a sé stessa. Seguendo gli indizi nascosti tra le pagine del libro, intraprende una caccia al tesoro che la porta, tra librerie antiquarie, a scoprire un lato della nonna che non credeva esistesse. E a imbattersi in un segreto che spetta solo a lei portare alla luce. Un segreto che la aiuterà a capire chi è davvero e a scrivere il lieto fine della sua storia. Dopo “L’uomo che inseguiva i desideri”, la storia di Martha ci illumina sui misteri che si nascondono tra le pagine di un libro: dietro le parole c’è un mondo diverso per ognuno di noi, a cui possiamo accedere liberando l’immaginazione oltre i confini della realtà quotidiana.
‘Sapeva per esperienza che il passato ha il potere di plasmare il futuro.’
Martha, bibliotecaria, è una persona molto organizzata. Tiene annotata ogni cosa sul suo taccuino e, una volta eseguito tutto, mette una spunta verde. È una persona altruista, non sa mai dire di no agli altri e così facendo non si dedica mai a sé stessa, ma questo non le dispiace.
‘Tracciare un enorme segno di spunta verde sul suo taccuino la faceva avvampare di orgoglio.’
Vive nella casa dei suoi genitori, dei quali si è presa cura fino all’ultimo, nonostante il padre sia stato sempre rigido nei suoi confronti; sua madre, invece, era succube delle decisioni intoccabili del marito e non ha mai avuto il coraggio di imporsi.
Un giorno Martha riceve un pacchetto contenente un libro di favole con una dedica di sua nonna Zelda (che lei credeva morta da anni). Quello che non le torna è la data della dedica e decide di indagare. Scoprirà molte cose sul suo passato che la sconvolgono e, grazie ad un’isolamento volontario, riflette su sé stessa e attua dei cambiamenti alla sua vita.
Quel libro con la dedica non è altro che una raccolta di favole che si raccontavano lei, sua madre e sua nonna, a insaputa di suo padre che era contrario a ciò che non corrispondeva alla realtà.
‘Thomas voleva anche che le ragazze facessero delle letture istruttive, perciò aveva acquistato di recente da un collega un’enciclopedia in venti volumi che spesso la sera leggevano tutti insieme’
Tutte le favole hanno una morale ed erano specchio di ciò che viveva Martha. Riaffiorano molti ricordi del passato e questo le permette di riprendere una passione che aveva lasciato da parte per anni: inventare e scrivere nuove favole.
Una delle favole che mi ha colpita di più è “L’usignolo e il taglialegna”, che tratta il tema della solitudine e di quali danni possa creare la restrizione della libertà di qualcun altro per non rimanere soli.
Un bel romanzo “La donna che realizzava i sogni”, scritto da Phaedra Patrick, che mette in luce il concetto di voler riprendere in mano la propria vita, riacquisire la consapevolezza e rendersi conto di aver appagato soltanto i bisogni altrui trascurando ciò che realmente ci piace fare.
‘L’ultima cosa che scorse fu la luna contro il cielo blu, che brillava come un tappo di bottiglia argentato. Come un bottone caduto dal gilet di un gigante.’