“L’ ultima ricamatrice”
Autrice: Elena Pigozzi
Casa editrice: Piemme
genere: Narrativa
data di pubblicazione: 8 settembre 2020
pagine: 146
prezzo: 14,72 euro
Appoggiata ai bordi del bosco, sulla via che dal paese va verso le montagne, c’è una piccola casa solitaria: è qui che vivono le ricamatrici. Ora è rimasta Eufrasia a praticare l’arte di famiglia, tesse, cuce, ricama leggendo in ogni persona che le si rivolge i desideri più inconsci. Accanto a lei come prima alla bisnonna, alla nonna e alla madre, da sempre, il telaio di ciliegio, rocchetti, stoffe, spole e spilli. Eufrasia ha settant’anni e ha quasi smesso di lavorare, le mani curvate dall’artrite e la modernità in cui tutto è fatto in fretta le avevano fatto pensare di non servire più a nessuno.
Ed è in quel momento che arriva Filomela, una ragazza giovane con il riso negli occhi oltre che sulle labbra, che le chiede di prepararle il corredo e di insegnarle a ricamare. Eccola, l’ultima occasione di fare ciò che Eufrasia più ama: rendere felice qualcuno, raccontargli la vita che verrà intrecciando trama e ordito. Le parole che ha risparmiato per tutta l’esistenza ora sgorgano come fiumi in primavera. Racconta di una giovane vedova di guerra gentile ed esperta nel taglio e cucito, di una splendida e coraggiosa ragazza troppo bella per non attirare le malelingue di paese, di un amore delicato come il filo di lino e tanto sfortunato, e di un ricamo tessuto da generazioni, in cui ognuna di loro ha scritto un pezzo della propria esistenza, una scintilla luminosa nel buio del mondo.
Ho sentito parlare di questo romanzo proprio dalla stessa autrice sulle pagina facebook della casa editrice Piemme e già ascoltando Elena raccontare alcuni contenuti del libro, è subito scattata in me la curiosità di leggerlo.
Con il suo linguaggio l’autrice mi ha incantata e lo stesso è successo con la sua scrittura, ha un modo di scrivere poetico, che ipnotizza , è delicata nel descrivere anche gli avvenimenti più crudi che ha narrato nel romanzo…
Se vi dico che ho sottolineato quasi tutto il libro forse non mi crederete…ogni parola è poesia, perciò se vi piacciono le citazioni tenetevi a portata di mano una matita per sottolineare 😉
“L’ ultima ricamatrice” è un romanzo tutto al femminile, a narrare gli avvenimenti di tre generazioni è Eufrasia, il cui nome significa “colei che racconta il bene” è lei che ci accompagna attraverso un ricamo di fili intrecciati nelle storie di Esther, Clelia e Miriam.
“Perché le parole non vadano perdute. E siano annodate in un filo che è trama, un intreccio di vite che si tengono strette insieme per regalare il disegno del tutto.”
Eufrasia settantenne vive in una piccola casa al limitare del bosco, in questo luogo porta avanti la tradizione di famiglia ‘ l’arte del ricamare’ e non solo quello, nel suo cuore custodisce i ricordi ancora vivi delle donne che hanno avuto un ruolo molto importante nella sua vita, un legame indissolubile che nonostante queste donne non ci siano più è come se fossero ancora legati con il filo dell’amore.
“L’ arte mia è sistemare con l’ ago, aggiustare, cucire ma non solo le stoffe. L’ arte mia ricama parole, le taglia a misura perfetta del cliente che viene da me, per chiedermi il vestito con cui figurare.”
Ed ecco che in un giorno qualunque nella vita di Eufrasia entra in punta di piedi una ragazza che necessita di un corredo per il suo matrimonio, lei si chiama Filomela, ha lasciato la vita frenetica di città per rifugiarsi in un paesino, un luogo dove a lei sembra tutto familiare…
Da subito tra le due donne nasce sintonia, Filomela giorno dopo giorno entra nel quotidiano di Eufrasia, la ragazza chiede alla donna di insegnarle l’arte del ricamo ma non solo, durante i loro incontri Filomela chiede ad Eufrasia di raccontarle la storia della sua vita…
“E’ quando stringo l’ago, ci passo il filo, afferro la stoffa, che inizio il viaggio. Allora ricamo o tesso le storie che sento dentro e sono certa di imprigionarle nella seta e di ripetere i giorni, i mesi, gli anni. Ripetere finchè li ho cuciti nella tela e il ricamo parla di me.”
Eufrasia ripercorre tutti i tasselli della sua vita unendo i fili dei ricordi che la legano a Esther, Clelia e Miriam, una presenza costante della sua vita è proprio nonna Clelia, lei che ha conosciuto il dolore sotto vari aspetti, lei che ha trovato la forza di reagire prima per sua figlia Miriam e per Eufrasia dopo. Clelia, una donna che ha dovuto lottare contro la maldicenza delle donne del suo paese, Clelia che non ha conosciuto l’ amore se non quello di sua figlia e di sua nipote , una donna coraggiosa dal cuore grande.
“Una ferita profonda, che aveva ripreso a sanguinare con le nuove parole, che le finirono dritte in pancia e rimossero stoppie sepolte. E perché il suo cuore non scoppiasse, prese ago e spola e tirò fuori ogni tormento del passato, ogni bruciatura presente, ogni sofferenza che ancora l’affannava.
raccontò i ricordi che le fremevano dentro.”
E mentre Eufrasia racconta, Filomela ascolta in silenzio…
Eufrasia non sa che nel suo narrare con le sue parole fatte di fili sta tessendo punto dopo punto la vita della ragazza…
“L’ ultima ricamatrice” è un romanzo che coinvolge, commuove, una narrazione poetica che ci porta a riflettere sull’importanza di non dimenticare le nostre radici, perché è importante sapere da dove proveniamo.
Questo libro è un inno all’ amore, è la testimonianza che con l’aiuto delle persone care anche i dolori più atroci si possono affrontare. Un invito a non mollare, che nonostante la sofferenza, vale sempre la pena vivere ogni istante che la vita ci regala.
“ Una storia, un racconto, una vita. Per impedire che ogni cosa si perda, ma sia legata da filo di seta. Unita una con l’ altra, strette da punti perfetti, e poi annodate perché non si spezzino e l’ arazzo sia finito. Con l’ inizio che arriva alla fine e la fine che parte da capo.”
Consigliatissimo!
Vi lascio anche il link dell’intervista fatta all’ autrice https://www.librichepassione.it/a-due-chiacchiere-con-lo-scrittore-elena-pigozzi/
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