C’è una storia che le api raccontano a cui è impossibile non credere. Una storia che si perde nei secoli. Ha inizio con la nascita di Re Crisopa, un uomo crudele e ingannatore, che trova la redenzione compiendo un lungo viaggio dentro sé stesso e nel cuore silenzioso del mondo. È qui che incontra individui straordinari, ognuno dei quali ha qualcosa da insegnare. La creatività è il primo regalo che riceve, da un abile giocattolaio che rincorre l’opera perfetta, perché incapace di sacrificare la purezza dell’arte in nome della cinica materialità. La conoscenza è il secondo dono e giunge da una principessa tenace il cui animo si riscalda con le parole del sapere e si inaridisce di fronte alle rigide regole di corte. Grande esempio di solidarietà è per lui il cane più piccolo che si sia mai visto, il più insospettabile degli esseri mondani che nasconde un coraggio senza pari. Poi è la volta della regina innamorata della luna, che gli trasmette la bellezza come nessun altro sa fare. Incontro dopo incontro, Re Crisopa impara a guardarsi intorno con occhi diversi e scopre che il mondo assomiglia a un grande alveare. Come la casa delle api, è un mosaico di tanti microcosmi abitati da centinaia di migliaia di creature che, industriose, si adoperano perché tutto funzioni alla perfezione. Nessuna creatura può fare a meno dell’altra. Soltanto con uno sforzo collettivo si può tessere un grande racconto che si nutre del nettare magico dell’immaginazione. “Il mondo è un alveare” racchiude un universo di opposti dove luci e ombre, sogni e incubi, virtù e malvagità convivono e creano un perfetto equilibrio. Un universo dove la parola è una forza in grado di plasmare la realtà che ci circonda e di renderla intelligibile a chi è disposto ad ascoltare la sua voce senza pregiudizi.
‘Quando i Nove Mondi erano ancora molto giovani non esistevano storie. Esisteva solo il Sogno, il fiume che scorre attraverso tutti i Mondi, riflettendo i cuori e i desideri del Popolo nel suo viaggio verso il Pandemonio.’
È così che inizia il libro di Joanne Harris: un modo poetico e fantasioso che personalmente mi ha inizialmente incuriosito e invogliato a proseguire la lettura.
Il libro è strutturato con brevi capitoli ed una molteplicità di racconti che, all’inizio, possono sembrare diversi e scollegati tra loro ma invece si ricongiungono in un’unica storia.
In uno stile molto fantasy, le storie trattano diversi temi tra i quali la presa di posizione del male sul bene e fortunatamente, in certi casi, anche il contrario.
‘Il giovane che hai incontrato nei boschi? Quello era sicuramente il Re Crisopa dalle Ali di Pizzo, il più crudele e il più terribile di tutto il Popolo della Seta. Quando eri piccola non ti ho forse messa in guardia da loro e dalle loro parole dolci? Ti danno da mangiare il miele, ma pungono. Non dimenticarlo mai, bambina. Pungono.’
Onestamente, giungendo alla fine, non sono rimasta positivamente soddisfatta da questo libro. Da una anticipata lettura della trama mi aspettavo un romanzo che coinvolgeva le api in un altro modo.
Lo stile di scrittura è particolare e accattivante, i disegni che arricchiscono e abbelliscono il libro sono tutti punti a suo favore; ma non ho recepito alcun messaggio dall’insieme dei racconti e la storia nel complesso. Al contrario, alcuni racconti, se presi singolarmente, trasmettono al lettore dei buoni o cattivi esempi che purtroppo esistono nel mondo di oggi.
Penso che possa essere apprezzato a chi ama il genere fantasy e a chi piace leggere storie con mondi fatati e personaggi inventati.
‘<<Per favore, dammi la scatola>>, imploró. L’ambulante scosse la testa. <<Hai scelto di guardare la tua vita passare senza viverla>>, le disse. <<Tutto quello che avresti potuto essere, tutto quello che avresti potuto ottenere, tutto quello che avresti potuto vedere, l’hai nascosto in questa scatolina. E adesso io ho raccolto la tua vita, come ho raccolto tante vite dalle persone che avevano paura di vivere.>>. La donna guardó l’ambulante e – ora lo notó chiaramente – vide che sotto gli stracci era uno dei molti servitori della Morte: arcigno, tetro e implacabile. E si accorse troppo tardi di avere rinunciato al mondo intero per amore di un po’ di sicurezza.’
Ringrazio la Casa Editrice per la copia del romanzo
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