Rhiannon Navin, nel suo primo romanzo di esordio, racconta la storia di una famiglia e di come le loro vite siano state stravolte, da un momento all’altro, per colpa di un ragazzo con problemi mentali che deteneva delle armi. In America, purtroppo, questi episodi accadono spesso a causa dell’enorme diffusione delle armi fra civili. Una storia dolorosa vista e raccontata attraverso gli occhi di un bambino di sei anni. Un romanzo che fa riflettere e ti coinvolge sin dalle prime pagine.
“Come ogni giorno quel martedì andammo tutti a scuola. Ma non tutti tornarono”.
Era un giorno come tutti gli altri, Andy, Zach e altri bambini dell’istituto McKinley si recarono a scuola, inconsapevoli di quello che sarebbe successo…
Il signor Charlie Ranalez, il custode della scuola, era presente, come tutte le mattine, all’entrata per garantire la sicurezza dei bambini. Non avrebbe mai immaginato che quel giorno suo figlio si sarebbe presentato armato. Il primo a essere ferito fu proprio suo padre e altri quattro membri del personale.
In tutta la scuola riecheggiavano i rumori degli spari.
“ Pop pop pop, c’erano sempre tre pop e poi di nuovo silenzio. Silenzio oppure urla”.
Qualcuno era riuscito a chiedere aiuto: la maestra Russell per salvare la vita ai suoi alunni, li aveva messi al sicuro, nascondendoli dentro l’armadio, i pop pop continuavano e la maestra pregava loro di rimanere fermi e in silenzio, ma non tutti riuscivano a mantenere la calma a causa del terrorizzante rumore degli spari.
Per fortuna, dopo lunghi attimi, arrivarono i rinforzi e misero fine al massacro, uccidendo l’uomo con il fucile. Zach e la sua classe uscirono indenni dalla tragedia, purtroppo tredici bambini erano rimasti uccisi, tra questi c’era Andy, il fratello maggiore di Zack. I sopravvissuti furono accompagnati in chiesa dalla polizia per verificare il numero delle vittime e per tenerli lontano da quella terribile scena. Intanto in chiesa erano arrivati i genitori degli studenti, Zach riuscì a vedere i propri, Melissa, appena lo vide lo abbracciò, e dopo aver constatato che stava bene gli chiese se sapeva dove si trovasse Andy. Lui non ci aveva ancora pensato e per questo si sentiva in colpa. Andy non si trovava, perciò i due genitori dovettero dividersi: Melissa e Zach andarono all’ospedale West Medical per tentare di avere notizie del figlio. Jim rimase a scuola. Le ore passavano e tanti genitori esausti dalle ore di attesa angoscianti, iniziavano a perdere la speranza.
Jim raggiunse la moglie e il figlio all’ospedale, ma quando Melissa incrociò lo sguardo del marito, capì, purtroppo quello che era successo e fu pervasa da un forte dolore, iniziò a urlare e i dottori dovettero sedarla.
Melissa rimase un paio di giorni in ospedale.
Nel frattempo, a casa, le nonne, la zia e il padre provavano a tranquillizzare Zach che chiedeva sempre della madre. Il bambino, dopo la sparatoria, iniziò ad avere dei problemi: sperava che una volta che la mamma fosse stata dimessa dall’ospedale che la loro vita sarebbe continuata nella normalità anche senza Andy, ma non fu così. Melissa era immersa nel suo dolore, Jim aveva trovato rifugio nel suo lavoro e Zach, pervaso da mille emozioni, dovette trovare un modo tutto suo per riuscire a gestirle, perché tutto insieme non sapeva come affrontarle.
Lui, ormai, era diventato invisibile. Nessuno era in grado di immedesimarsi in un bambino di sei anni che aveva vissuto la sparatoria e perso il fratello. Trovò rifugio nell’armadio di Andy: era diventato il suo nascondiglio, il suo posto lontano dalla tristezza che aveva invaso la casa e tutte le persone alle quali voleva bene.
“Non sapevo che dentro di te puoi provare più’ di un sentimento allo stesso tempo. Soprattutto sentimenti opposti. So che puoi essere emozionato ma che quando fai quello che ti ha fatto emozionare,l’emozione se ne va e sei felice perché è stato divertente,oppure triste perché è già finita, come subito dopo che tutti se ne sono andati dalla tua festa di compleanno. Ma più’ di un sentimento allo stesso tempo, uno vicino all’altro oppure uno sopra l’altro e tutti mescolati dentro di te? Non sapevo che poteva succedere. Adesso invece mi succedeva, ed era difficile, perché quando sei felice sai che hai voglia di ridere o almeno di sorridere, e quando sei arrabbiato o triste vorresti gridare o piangere, ma quando provi tutte queste cose insieme allora non sai che cosa vuoi fare.
Rosso- imbarazzo
Grigio-tristezza
Paura-nero, era cosi’ che era sembrato tutto nell’armadio a scuola,nero,quasi senza luce per vedere gli altri colori. Ed è tutto nero anche di notte, quando mi sveglio e penso che l ’uomo con il fucile stia tornando, solo che è sempre soltanto un sogno.
Verde-rabbia furiosa contro l’uomo con il fucile.
E qual è il colore della solitudine? Ho pensato che doveva essere un colore trasparente,perché quando ti senti solo è come se per gli altri tu fossi invisibile”.
Melissa cercava giustizia, era talmente offuscata dal suo odio che non riusciva a vedere quello che stava accadendo alla sua famiglia. Non percepiva le richieste di aiuto che Zach le inviava con il suo modo di comportarsi.
Il bambino, con la sua ingenuità, tentava di farle comprendere che le persone contro le quali provava quell’odio erano genitori che stavano saggiando il suo stesso dolore, provocato dalla perdita di un figlio.
Un giorno, Zach, per risolvere la situazione, organizzò una “missione”: voleva riuscire a incontrare Charlie per poterlo portare a casa sua e chiarire la situazione per sempre. Andò al cimitero, sapeva che il custode della scuola si recava tutte le sere davanti alla tomba del figlio: voleva parlare con lui, stava cercando di convincerlo a parlare con Melissa, in modo da poter risolvere la situazione. Purtroppo la sua missione non andò a buon fine…però la sua scomparsa per qualche ora da casa, smosse l’apatia dalla sua famiglia. Le cose iniziarono a cambiare lentamente: il dolore non era sparito, ma grazie al piccolo Zach, l’odio si era affievolito e stava facendo posto a un sentimento diverso : la comprensione!
Il piccolo aveva cercato di far capire a sua madre che Andy non era stato ucciso da Charlie e sua moglie, loro non erano responsabili del crimine commesso dal figlio.
“ <Papà cosa vuol dire comprensione? >
<Bè, vuol dire che ti preoccupi di quello che provano glia altri. E che cerchi di capire i loro sentimenti e condividerli? E’ difficile da spiegare>.
<Quindi vuol dire che dovresti provare i loro stessi sentimenti insieme a loro?>
< Si, credo sia quello>.”
Il personaggio che piu’ mia ha colpito è il piccolo Zach. Chi ha figli o vive a stretto contatto con i bambini , si rende conto di quante cose abbiano da insegnarci, di come vedano i problemi da un’angolazione diversa dalla nostra. Per questi motivi sono in grado di affrontarli in maniera differente: a volte sembra abbiano la soluzione a portata di mano.
Zach in questo romanzo ci mostra com’è possibile analizzare e affrontare il problema da un’altra prospettiva. Il dolore di Melissa è ovviamente diverso da quello di Zach. Il bambino, però, grazie al suo comportamento, richiama l’attenzione della madre, riuscendo a farle vedere le cose per ciò che erano.
Le fece comprendere che la vendetta non sarebbe stata la scelta giusta, e che nella vita bisogna saper perdonare.
Questo romanzo l’ho trovato molto commovente e intenso, già dalle prime pagine. Mi ha coinvolto talmente tanto che non riuscivo piu’ a smettere di leggere: ho pianto. Io penso che da una perdita di un figlio non ci si possa piu’ riprendere, si può solo sopravvivere. Il dolore, la sofferenza dei genitori di Andy e la solitudine di Zach per la perdita che hanno avuto sono tangibili, ti arrivano dritti al cuore.
Una storia toccante, drammatica, coinvolgente e commovente. Da leggere!
Rinchiuso in un armadio con i compagni di classe e l’insegnante, il bambino di prima elementare Zach Taylor sente i colpi di fucile che risuonano nelle aule. Un uomo armato è entrato nella scuola e ha portato via diciannove vite, creando una voragine nel tessuto di una comunità compatta. Al termine della sparatoria Zach esce indenne dal suo nascondiglio, ma lo aspetta una brutta sorpresa: suo fratello Andy non è stato fortunato come lui. Da quel momento nella sua famiglia tutto inizia ad andare per il verso sbagliato: la madre rivolge tutta la sua rabbia verso il padre dell’assassino, perseguitandolo legalmente; il padre preferisce vivere un altro dolore per non provare il suo; Zach deve fare i conti con i sensi di colpa che il sollievo iniziale per la scomparsa di un fratello ‘difficile’ come Andy ha generato in lui. Il dolore è troppo grande e la famiglia si spezza. Solo l’ottimismo e la testardaggine di Zach, narratore di grande fascino, pieno di empatia e di coraggio, riescono ad aiutare gli adulti a riscoprire l’amore e la speranza necessari a superare le ore più buie e a intraprendere il doloroso ma necessario percorso verso il perdono e la guarigione.
Rhiannon Navin
Rhiannon Navin è cresciuta a Brema, in Germania, in una famiglia di donne pazze per i libri. La sua carriera nella pubblicità l’ha portata a New York, dove ha lavorato per diverse grandi agenzie prima di diventare scrittrice e mamma a tempo pieno. Oggi vive fuori città con il marito, tre figli e due gatti.” Il mio nome e il suo” è il suo primo romanzo.