“Dona Flor e i suoi due mariti”
Jorge Amado
traduzione di: Elena Grechi
Casa editrice: Garzanti
data di pubblicazione: 1 Luglio 2021
pagine: 600
prezzo: 20,90 euro
“Dona Flor e i suoi due mariti” è uno dei capolavori di Jorge Amado: la ricchezza verbale, la perfetta architettura narrativa, lo humour e il contagioso amore per la vita sono quelli dei grandi classici della narrativa sudamericana. Nella moltitudine dei personaggi, nel delicato mormorare delle comari, nelle inquietudini di Flor, inseguita dal desiderio, la miseria e la grandezza degli abitanti di Bahia hanno la loro celebrazione. Il romanzo ruota attorno alla vedovanza di dona Flor e al suo lutto stretto, vissuto nel ricordo di Vadinho. Coglie l’intimità della giovane vedova, il suo riserbo, le sue notti insonni e la sua insoddisfazione. Racconta di come arrivò onorata al suo secondo matrimonio, quando il fardello del defunto cominciava a pesare sulle sue spalle, e di come visse in pace e armonia, senza dispiaceri né soprassalti, col suo bravo secondo marito, nel mondo della farmacologia e della musica. E mentre lei brilla nei salotti e il coro dei vicini le ricorda la sua felicità, Vadinho, nel suo corpo astrale, la visita, la corteggia, le elargisce gioie eccezionali e consigli formidabili.
‘Senza di lui non sa vivere, non può vivere. Come abituarsi, se perfino la luce del giorno è diversa, coperta di cenere, in un crepuscolo metallico dove vivi e morti si confondono negli stessi ricordi?’
È uno dei capolavori dello scrittore brasiliano Jorge Amado e tra i più belli della letteratura portoghese. Il romanzo si divide principalmente in 3 parti, ciascuna preceduta da una ricetta baiana. L’inizio del libro è caratterizzato dalla morte improvvisa di Vadinho, per poi tornare indietro come in un flashback dove lettore si addentra lentamente nel pieno della storia.
‘Di fronte a una morte così improvvisa, dona Gisa pensava a Vadinho solo con rimpianto. Malgrado tutto le era simpatico, aveva un lato gentile e accattivante. E tuttavia, non perché lui si trovava al Largo 2 Luglio, sdraiato a terra morto, vestito da baiana, non per questo dona Gisa si sarebbe prestata a santificarlo, a distorcere la realtà, inventando un nuovo Vadinho tutto d’un pezzo. Questo spiegò a dona Norma, sua vicina e intima amica, senza però ottenere da lei l’approvazione sperata. Dona Norma più di una volta aveva detto a Vadinho il fatto suo: ci litigava, gli faceva prediche chilometriche, una volta l’aveva persino minacciato di chiamare la polizia. Ma, giunta per lui l’ultima ora, in quel momento d’afflizione non aveva voglia di parlare dei lati negativi, predominanti nel carattere dell’estinto, voleva soltanto esaltarne i lati buoni, la naturale gentilezza, la solidarietà sempre pronta a manifestarsi, la lealtà verso gli amici, l’indiscutibile generosità (specie se praticata con denaro altrui), l’irresponsabile e infinita gioia di vivere.’
Nella prima parte, conosciamo Dona Flor, l’ambiente in cui vive, le sue abitudini, la sua vita familiare e soprattutto l’innamoramento con Vadinho, colui che poi diventerà il suo primo marito andando contro la volontà di sua madre. Nella seconda parte Dona Flor è una vedova sempre più turbata che piano piano accetta di sposarsi una seconda volta; questa è la volta del farmacista, Teodoro, che in tutto e per tutto è il contrario di Vadinho. Teodoro è un uomo per bene, intelligente, che bada alle spese di tutto, rispettoso verso sua moglie, e nonostante la sua agenda precisa e piena di impegni riesce sempre a dedicarsi e a non trascurare Dona Flor. Vadinho invece è pieno di gioia di vivere, una persona che vive alla giornata; chiedeva sempre soldi a Dona Flor per andarseli a giocare e a perderli, andava con altre donne e le sue promesse erano parole buttate al vento, mai rispettate; ma Dona Flor lo amava nonostante tutto e con Teodoro ha avuto ciò che Vadinho non le ha dato prima. Nella terza e ultima parte, Dona Flor sente la mancanza dell’affetto mai costante ed impulsivo di Vadinho ma allo stesso tempo si sente soddisfatta del matrimonio con Teodoro; forse dovuta anche alla troppa monotonia dei giorni organizzati di Teodoro. Accade però l’inaspettato: talmente tante volte Dona Flor ha pensato e cercato Vadinho, lui si presenta sottoforma di fantasma turbandola nuovamente. Ma cederà alla tentazione del fantasma di Vadinho? A voi scoprirlo 😉
‘Senza di lui non sa vivere, non può vivere. Come abituarsi, se perfino la luce del giorno è diversa, coperta di cenere, in un crepuscolo metallico dove vivi e morti si confondono negli stessi ricordi?’
E voi in una relazione chi preferireste? Un uomo premuroso e rispettoso come Teodoro oppure un libertino come Vadinho?
Ps: consiglio di leggerlo molto lentamente per poterlo apprezzare meglio visto la lunghezza del libro e i molti dettagli descritti dallo scrittore; letto velocemente potrebbe darvi noia o addirittura rischiereste di abbandonarlo, e in questo caso, vi perdeste un bel capolavoro.
‘Nel salone del Palace i due continuavano a ballare: un tango di dolcezza e voluttà, tanto da giovani innamorati innocenti e tanto da amanti vogliosi. Era come se si fossero trovati nuovamente in casa del Maggiore, soggiogati dallo stesso fascino di allora, risentendo l’emozione del primo incontro, del primo sguardo, del sorriso iniziale, del reciproco rapimento, ma restando tuttavia gli amanti maturati nel corso di quei sette anni, un lungo tempo di amore e di sofferenza.’
Ringrazio la casa editrice per la copia del romanzo
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