“Cuore”
Edmondo De Amicis
Casa editrice: Oscar Mondadori
data di pubblicazione: 7 Ottobre 2010
pagine: 256
Trama
Le celeberrime gesta del buon Garrone e del perfido Franti, del tamburino sardo e della piccola vedetta lombarda. Opera dello scrittore-giornalista ligure (1846-1908), apparso nel 1886, Cuore è uno dei più importanti e intramontabili successi letterari italiani.
Recensione
Cuore di Edmondo De Amicis è un must tra i classici italiani che vanno letti almeno una volta nella vita. Elemento centrale del libro è la scuola, che è intesa come luogo di raccolta di diverse classi sociali e tramite la quale si ha una visione completa della società di fine ottocento. La struttura del libro è impostata sotto forma di diario, scritto da un bambino di terza elementare, Enrico Bottini (figlio di una famiglia benestante di Torino). Voce narrante del diario, Enrico, racconta tutto ciò che accade durante l’anno scolastico da ottobre a luglio. Il tutto è intervallato da pagine scritte dai genitori o dalla sorella di Enrico e dai “racconti mensili” che il maestro detta in classe. I personaggi del diario sono principalmente i compagni di scuola di Enrico, ognuno con le sue caratteristiche e peculiarità: il buon Garrone che protegge i più deboli, il dispettoso Franti, Derossi che è il più bravo della classe, il ragazzo calabrese o il muratorino che è chiamato così perchè figlio di un muratore. L’opera di De Amicis è un inno alla cooperazione tra diverse classi sociali di un paese da poco unificato e si possono notare i valori importanti quali la buona educazione, il rispetto, e l’importanza dei sacrifici.
Cito due parti in cui si mette in rilievo il tema delle diversità:
La prima è tratta da “Il ragazzo calabrese” in cui si vuole far apprezzare e non discriminare un compagno proveniente da un’altra regione.
Vogliategli bene, in maniera che non s’accorga di esser lontano dalla città dove è nato; fategli vedere che è un ragazzo italiano, in qualunque scuola italiana metta il piede, ci trova dei fratelli. […] Ricordatevi bene di quello che vi dico. Perchè questo fatto potesse accadere, che un ragazzo calabrese fosse come in casa sua a Torino, e che un ragazzo di Torino fosse come a casa propria a Reggio di Calabria, il nostro paese lottò per cinquant’anni e trentamila italiani morirono. Voi dovete rispettarvi, amarvi tutti fra voi; ma chi di voi offendesse questo compagno perchè non è nato nella nostra provincia, si renderebbe indegno di alzare mai più gli occhi da terra quando passa una bandiera tricolore.
La seconda è tratta da “Gli amici operai“:
E bada che se non conserverai queste amicizie, sarà ben difficile che tu ne acquisti altre simili in avvenire, delle amicizie, voglio dire, fuori della classe a cui appartieni; e così vivrai in una classe sola, e l’uomo che pratica una sola classe sociale, è come lo studioso che non legge altro che un libro. […] perchè la nobiltà sta nel lavoro e non nel guadagno, nel valore e non nel grado. […] Ama dunque, rispetta sopra tutti, fra i tuoi compagni, i figlioli dei soldati del lavoro; onora in essi le fatiche e i sacrifizi dei loro parenti; disprezza le differenze di fortuna e di classe, sule quali i vili soltanto regolano i sentimenti e la cortesia; pensa che uscì quasi tutto dalle vene dei lavoratori delle officine e dei campi il sangue benedetto che ci ha redento la patria
Tra i “racconti mensili” ho preferito:
“Il piccolo scrivano fiorentino” che aiutò il padre a sua insaputa, sacrificando ore di sonno e di riposo per svolgere il lavoro del padre di nascosto; “L’infermiere di Tata“, un ragazzo che ha continuato a stare vicino ad un malato anche dopo che scoprì che non era suo padre. Ed infine “Dagli Appennini alle Alpi“, il racconto più lungo in cui un bambino genovese parte per l’Argentina per andare a cercare sua madre, emigrata lì per lavoro e della quale non si avevano più notizie da tempo. Con la sua forza di volontà non si è mai arreso e, a seguito di molti cambi di direzione e di avversità, il bambino non perde le speranze e riesce finalmente a trovare sua madre, che si era ammalata e inizialmente non voleva operarsi ma, alla vista del figlio, cambiò subito idea e fu così che si salvò.
Un capolavoro a tratti triste e commovente, ma che vale la pena di esser letto. Un agglomerato di buoni valori sui quali riflettere e dai quali prendere spunto.
“Cari lettori come potete vedere non ho inserito il link per l’acquisto del libro on-line, visto il periodo difficile che stiamo attraversando ho deciso di aiutare le librerie indipendenti.
Per questo motivo per l’acquisto del romanzo sarebbe bello recarsi in una libreria indipendente più vicina a casa vostra, oppure farselo spedire a casa.
Grazie, Jenny