Canto di una donna libera
Genere: Romanzo
Autrice: Jasmin Darznik
Casa editrice: Piemme
Pubblicato : Gennaio 2019
Pagine: 389
Prezzo: 18,90 euro
La scrittrice Jasmin Darznik nel suo romanzo “Canto di una donna libera” , edito Piemme ci racconta la storia della poetessa persiana Forugh Farrokhzad.
“Forugh si è lanciata senza paura nella vita, esprimendo passione e protesta in un momento in cui molti credevano ancora che le donne non meritassero ascolto.
Era semplicemente troppo creativa, troppo viscerale e troppo ambiziosa per essere messa a tacere dai vincoli che altri cercavano di imporle.”
Forugh nasce a Teheran nel 1935 cresciuta in una famiglia con sette fratelli, suo papà era il colonnello dello Shah (il loro re), figura molto severa, i figli e la moglie dovevano rivolgersi a lui chiamandolo “colonnello” . Il colonnello desiderava che i loro figli fossero istruiti, naturalmente i maschi erano privilegiati, le donne non erano ritenute all’altezza di avere un livello di cultura alla pari di un uomo.
Forugh, fin da piccola, si distingueva dalle sue sorelle per il carattere ribelle e testardo,non si comportava da bambina, giocava sempre con i suoi fratelli maschi imitandone anche gli atteggiamenti.
Il padre quando rientrava a casa, amava invitare i suoi amici per parlare di politica e di poesia. AI figli maschi era permesso partecipare a questi incontri, ma alle bambine era severamente proibito. Forugh, in qualche modo, riusciva sempre a spiare quello che succedeva e fu cosi che nacque la sua passione per la poesia.
“Io ascoltavo da dietro la finestra, rapita dalla musica di una lingua che a volte suona come i sussurri di un amante e altre come il canto lamentoso del basettino. Le parole mi agganciavano e non mi lasciavano piu’. Fiumi, oceani e deserti, l’usignolo e la rosa: simboli perenni della poesia persiana mi divennero familiari attraverso quelle scene serali nel giardino, e anche se ero ancora molto giovane, una bambina, quei versi mi portavano in paesi lontani.”
Forugh cercava di primeggiare per far colpo sul padre. A undici anni aveva scritto la sua prima poesia e gliela fece ascoltare, lui non disse nulla, ma lei aveva percepito che era riuscita a compiacerlo.
L’impulso di scrivere era più forte di lei, non sapeva in quali guai l’avrebbe portata la sua passione.
A sedici anni iniziò a dimostrare la sua voglia di ribellione. Tutto ebbe inizio quando incontrò un ragazzo di nome Parviz, si era infatuata di lui fin dal primo momento che lo vide.
Fu a Darband che iniziò la sua storia con Parviz, a casa di suo zio. Iniziò tutto con un gioco di sguardi, con delle piccole attenzioni che erano assolutamente vietate per una ragazza, anche se si trattava di giochetti innocui.
I due iniziarono a vedersi di nascosto.
Forugh scrisse un quaderno con delle poesie e soddisfatta di quello che aveva scritto, decise di leggerle a suo padre, il quale si accorse dai versi che qualcosa in lei era cambiato, le chiese se stava incontrando qualcuno, ma lei ovviamente negava, il colonnello la picchiò violentemente.
“Nelle settimane successive, i lividi in faccia passarono dal grigio scuro, al violetto,al giallo. Non smisi di scrivere, solo che divenni piu’ cauta. Componevo le mie poesie in segreto e le imparavo a memoria. Quindi le strappavo in strisce sottili che poi riducevo in coriandoli. Di notte, quando tutti dormivano, salivo sul tetto e tiravo nel vicolo manciate di poesie a brandelli. Ma quelle buone (o le poche che consideravo tali a quei tempi) le piegavo in piccoli quadrati che nascondevo sotto il materasso).”
Un giorno Forugh decise di incontrare Parviz lontano da casa, ma la scoprirono, arrivata a casa subì le percosse del padre, che voleva a tutti i costi sapere il nome dell’uomo con il quale si vedeva.
Un giorno Forugh fu portata dalla madre e dalla sorella in un edificio dove due donne controllavano se le ragazze erano ancora vergini, Forugh si opponeva alla visita scalciando, muovendosi e purtroppo accadde qualcosa che le sarebbe costato caro.
Il colonnello intanto all’insaputa della figlia aveva organizzato il suo matrimonio con Parviz.
Forugh e Parviz si sposarono, ma la ragazza era turbata per la sua prima notte di nozze, perché doveva dimostrare la sua verginità, ma dentro di lei sapeva che questo non sarebbe stato possibile a causa dell’incidente avvenuto al Fondo della Città. Così disse tutta la verità a Parviz .
Dopo il matrimonio i duo sposini si trasferirono a Ahwaz a casa dei suoceri. Il rapporto tra i due era teso, Parviz non aveva creduto a una sola parola alla storia che Forugh gli aveva raccontato.. Il tempo passava, la convivenza con la suocera rendeva Forugh sofferente, avrebbe voluto avere una casa tutta sua,ma non era possibile.
Forugh trascorreva la maggior parte del suo tempo in camera da letto a scrivere poesie, a leggere e fuori di casa da sola. In quel posto le donne non potevano uscire da sole, ma a Forugh non importava quello che diceva o pensava la gente, lei piu’ stava fuori casa, piu’ si sentiva meglio. Rimase incinta e in una giornata d’autunno nacque Kamyr. “Kami”,si prese cura di lui, ma la sua ambizione cresceva sempre di piu’, voleva fare pubblicare le sue poesie. Un giorno lasciando Kami e un biglietto con scritto che andava a trovare la madre a Teheran uscì di casa, lasciando Parviz e il piccolino.
Uscita da quella casa iniziò la sua crociata personale contro una mentalità troppo ristretta.
Conobbe prima Nasser, che la usò e poi abbandonò.
Aveva disonorato tutti, con le sue scelte, le sue poesie che Nasser aveva pubblicato, ma facendola apparire come una donna di facili costumi.
Aveva compromesso la sua reputazione, una donna che malgrado varie punizioni insisteva nel portare vergogna alla sua famiglia, quindi meritava una punizione.
Il colonnello la fece portare alla clinica Rezayan, non era un manicomio ma venivano effettuate le stesse terapie e le stesse torture. Forugh veniva sedata e non riusciva a comporre le sue poesie, lo scopo era proprio quello farle dimenticare tutto.
“Quando ti lasciano uscire da quella stanza ti dicono che non puoi leggere libri né scrivere poesie perché la tua mente è malata. Ti dicono che leggere e scrivere ti faranno peggiorare. (…)
Sei una donna che è stata allontanata dal padre e ripudiata dal marito, una donna che il figlio riconosce sempre meno e presto non riconoscerà più. Sei una donna che vive in una stanza con serrature delle quali non ha la chiave, con finestre che tagliano il cielo. Sei una delle tante donne, giovani e vecchie, che sono state cacciate di casa per motivi che non conoscerai mai, figurati capirli, e come loro sei stata chiusa fra le mura di una villa, in una provincia famosa per la sua aria pulita e la luce morbida dei suoi lampioni francesi.”
Dimenticò tutto, la violenza subita in quel posto,le sue poesie, il marito l’unica cosa che rimaneva accesa nei suoi ricordi era il legame con il suo bambino.
Finalmente dopo qualche mese la sua amica Leila la portò via da quel posto, dove le avevano tolto tutta la sua dignità.
Andò a vivere a casa dell’amica, ormai era divorziata e da allora non rivide piu’ Parviz e né il suo amato figlio.
Dopo l’esperienza alla clinica si riprese, ricominciò a scrivere poesie, a studiare e a godersi quegli attimi di libertà, che non durarono a lungo.
A una festa organizzata da Leila conobbe il regista Golshiri con il quale iniziò a lavorare e tra i due nacque una relazione.
Forugh iniziò il suo lavoro come regista, altra sua passione, ma i guai non finirono mai,lei era sempre al centro dello scandalo, aveva perso la sua migliore amica, e lei iniziava a esporsi troppo con le sue idee ed era diventata un personaggio scomodo,
“Ero sempre piu’ una donna autonoma, che si sentiva a casa nel suo lavoro(le poesie, i film), ma che non trovava mai il suo posto nel mondo.”
Un giorno mentre viaggiava con la sua jeep ebbe un incidente e morì.
La sua morte è velata dal mistero…
“Canto di una donna libera” è la storia di una donna e della sua lotta per vivere la vita secondo i propri termini, per equilibrare ruoli e desideri contrastanti e per sopravvivere in un mondo spesso ostile. Le sue scelte , quelle che ha potuto fare liberamente, sono stati difficili; la sua indipendenza e la sua carriera hanno avuto per lei un costo altissimo, non ultimo l’abbandono di suo figlio e il suo benessere emotivo. I suoi amori l’hanno liberata e intrappolata allo stesso tempo. Era una donna moderna e nelle sue speranze e ambizioni rivediamo le nostre.”
Una romanzo scritto con uno stile semplice e scorrevole, una storia commovente, appassionante e avvolgente.
Una storia che mi ha catturato fin dalle prime pagine, mi ha colpita il coraggio di questa donna dall’aspetto fragile ma dal carattere forte e molto risoluta nelle sue scelte. Una donna che ha combattuto per la sua libertà e per i suoi diritti, che a causa del suo talento è stata messa alla gogna dagli uomini più facoltosi dell’Iran di quegli anni solo perché era “DONNA”, è da ammirare perché è andata avanti nonostante tutto e tutti.
Leggendo questo romanzo mi sono chiesta tante volte perché si siano accaniti così tanto nei suoi confronti, possibile che a quei tempi essere una donna ambiziosa con dei sogni potesse essere cosi controproducente? Facesse così paura?
Per fortuna di lei ci rimangono le sue bellissime poesie,che io ho letto, e leggendo la sua storia ne ho capito il significato…
Hanno cercato in tutti i modi di cancellare tutto ciò che la riguardasse, ma per fortuna non ci sono riusciti, e grazie all’inchiostro scritto su carta abbiamo avuto l’onore di conoscere la storia di questa donna coraggiosa. Ecco a cosa servono le parole, i libri a far rivivere fatti importanti, a farci conoscere storie di vita vere, testimonianze belle come lo è stata questa storia…
Scusate,mi sono dilungata troppo… ma volevo farvi conoscere ogni dettaglio di questa storia.
Spero di avervi fatto appassionare alla vita di questa poetessa.
Io mi sono affezionata a lei dalle prime pagine del romanzo
Buona lettura!