“Viva la vida”
Autore: Pino Cacucci
Casa editrice: Feltrinelli
data di pubblicazione: 16 Gennaio 2014
pagine: 77
prezzo: 7,00 euro
Un monologo fulminante che ripercorre i patimenti della reclusione forzata di Frida Kahlo, i lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, la relazione con Diego Rivera. In un Messico quanto mai reale e al tempo stesso immaginifico, Pino Cacucci mette in scena la sintesi infuocata di un’esistenza, la parabola di una grande pittrice la cui opera continua a ottenere altissimi riconoscimenti. In poche pagine c’è il Messico, c’è il risveglio dell’immaginazione, c’è la storia di una donna, c’è la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. L’ardente esistenza di Frida Kahlo dal vertice estremo dei suoi giorni. Un breve libro che contiene una storia immensa.
“Sono il fiore che non è mai sbocciato, albero esausto nell’ attesa di una primavera mai giunta.”
“Viva la vida” è nato come opera teatrale, un progetto che purtroppo è andato in fumo ma che l’autore Pino Caccucci ha deciso di condividerlo con noi, scrivendo un monologo dove espone le tappe più importanti della vita di Frida Kahlo.
“… Sono nata nella pioggia.
Sono cresciuta sotto la pioggia.
Una pioggia fitta, sottile… una pioggia di lacrime. Una pioggia continua nell’anima e nel corpo.”
Frida nasce già con un piccolo problema di salute, ma la sua vita ebbe una svolta cruciale all’età di diciotto anni, il 17 settembre 1925 dopo un brutto incidente che la costrinse a letto per parecchi mesi.
“Eppure, da questo mio corpo devastato si è sprigionato l’urlo rabbioso della vita.
Ho sempre preso la vita a morsi. Quel giorno le ho piantato addosso i denti e anche le unghie.”
Quei lunghi mesi di convalescenza a letto hanno fatto sì che Frida iniziasse a dipingere, a riportare su tela l’umica cosa che vedeva la mattina quando si svegliava e la sera prima che andasse a dormire: “lei stessa”.
Mentre tutti la davano per spacciata, pensando che non avrebbe mai camminato con le sue gambe, ecco che con la forza di volontà di chi non si arrende al proprio destino , inizia a camminare e a vivere la sua vita nonostante la sofferenza fisica.
Frida incontra anche l’amore, perde la testa per il pittore Diego Rivera con il quale vivrà un amore tormentato.
“Lui è la vita che mi è mancata, lui è l’unico che, quando mi tiene tra le braccia, riesce a far scomparire la Pelona che mi danza intorno giorno e notte.
Diego mi fa risuscitare, rende meno assassina questa vita maledetta, questo destino infame che mi ha ridotta a un sacchetto di ossa rotte.”
Frida è una donna attaccata alla vita, nonostante essa non le abbia risparmiato alcun tipo di dolore sia fisico che mentale, una donna che vive di emozioni contrastanti perché attanagliata dal dolore, un dolore che non le dà tregua, tuttavia lei non si arrende, lei prende in giro la Pelona con la sua passione per l’arte, ogni suo dipinto è caratterizzato da colori vivaci che trasmettono il suo attaccamento alla vita. E’ stata una donna anticonformista, rivoluzionaria , che ha vissuto ogni momento della sua vita con passione.
Una donna che non si è mai fermata davanti a niente e a nessuno, una donna che ha preso in giro la morte con la sua voglia di vivere con la sua arte.
Solo chi conosce la vita di Frida può capire a fondo i suoi quadri, quadri che rappresentano la sua sofferenza in contrasto con la sua voglia di vivere, le sue opere sono la testimonianza di una donna che ha lottato fino alla fine non arrendendosi al dolore, combattendolo giorno dopo giorno avendo come arma un pennello ,una tavolozza di colori vivaci e tanta, tanta forza.
Una storia che mi ha tenuta incollata alle pagine, l’ho divorato , durata della lettura… neanche un’ora.
Una narrazione scorrevole, avvincente ed emozionante. Un libro che testimonia la grandezza di una donna che ha lottato fino alla fine e che con il suo vissuto ci invita a non mollare mai davanti alle avversità che la vita ci prospetta.
Un racconto breve ma intenso che racchiude l’essenza della vita di una grande donna.
Libro consigliato.
“La sola cosa che so è che dipingo perché ne ho bisogno e dipingo tutto quello che mi passa per la testa, senza prendere in considerazione nient’altro.
Viva la Vida”
Frida
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