Una donna racconta diversi incontri che si snodano nella quotidianità della sua vita: un ex in cui si imbatte per caso durante un evento pubblico, un host di Airbnb incerto su come interagire con i propri ospiti, uno sconosciuto che cerca aiuto per confortare l’anziana madre, un’amica di gioventù ricoverata in ospedale con un cancro terminale. In ognuna di queste persone riconosce un bisogno comune: l’urgenza di parlare di sé e di trovare qualcuno cui raccontare la propria esistenza. La narratrice orchestra questo coro di voci come un interlocutore passivo, finché non riceve una richiesta inusuale, che la trascinerà in un’esperienza intensa e di profondo cambiamento. In “Attraverso la vita”, Nunez combina intelligenza, umorismo e intuito nel descrivere i rapporti umani e la natura mutevole delle relazioni nei nostri tempi. Una storia sull’empatia e sui modi insoliti in cui due persone possono offrirsi conforto nell’affrontare le difficoltà. Un ritratto commovente e provocatorio del modo in cui viviamo al giorno d’oggi.
In “Attraverso la vita” il tema principale è la malattia terminale.
All’amica della protagonista viene diagnosticato un cancro e le sue possibilità di sopravvivere sono veramente scarse.
Il racconto si svolge come se fosse un diario, un monologo con sé stessa, o meglio, un insieme di riflessioni elaborate dalla scrittrice, narratrice e protagonista del racconto correlate al tema principale. Queste riflessioni nascono da dialoghi, citazioni di autori, conversazioni, storie ascoltate da persone diverse e tutto ciò ha contribuito alla realizzazione di questo libro, in un ordine molto scomposto e, a mio parere, un po’ complicato da interpretare o comprendere facilmente.
‘Come si doveva morire? Si chiese. Forse bisognava consultare il manuale dell’imbecille. Ma no, disse, al diavolo i libri, non voleva leggere niente, non voleva fare ricerche, disse. Che strano, aggiunse, all’inizio avevo in mente esattamente questo, volevo informarmi – o forse mi illudevo di volerlo – come avevo fatto con il cancro, desideravo saperne il più possibile, e Dio solo sa quante cose ho imparato, per lo più interessanti, persino affascinanti, disse, mi ci sono immersa, e mentre leggevo, dimenticavo di cosa mi stavo occupando, non so se ha senso, cioè a volte ero talmente assorbita dallo studio da perdere di vista il movente iniziale; in fondo, è proprio questa la magia della lettura, la sua capacità di farti uscire da te stessa.’
“Attraverso la vita” fa sorgere tra le più complesse domande alle quali si possa dare una risposta per esempio: Qual è il senso della vita? Se il mondo va sempre più in decadenza, sarebbe ideale continuare a fare figli pur sapendo che la vita sarà sempre più difficile per loro? E nel caso di una malattia terminale, il suicidio o l’eutanasia sarebbe la scelta migliore da fare oppure sarebbe meglio tenere accesa la speranza e continuare a vivere, nel limite del possibile e continuando a sopportare dolori e le difficoltà che essa comporta?
Insomma, temi e domande di un certo rilievo e alle quali è sempre complicato trovare la risposta più soddisfacente.
Voi lo avete già letto? In caso contrario, vi ispira una lettura del genere? E vi siete mai posti seriamente queste domande in vita vostra? Ci pensate mai a questi argomenti?