Pioggia d’autunno
Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia
che s’imbeve di te sin nelle fibre
che l’uniscono al ramo, e il ramo al tronco,
e il tronco al suolo; e tu dentro le vene
passi, e ti spandi, e si gran sete plachi.
So che annunci l’inverno: che fra breve
quella foglia cadrà, fatta colore
della ruggine, e al fango andrà commista,
ma le radici nutrirà del tronco
per rispuntar dai rami a primavera.
Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia,
abbandonarmi al tuo scrosciare, certa
che non morrò, che non morrò, che solo
muterò volto sin che avrà la terra
le sue stagioni, e un albero avrà fronde.
Nel panorama della poesia italiana del Novecento, Ada Negri si distingue come una delle voci più significative. Con la sua raccolta “Pioggia d’autunno”, ci immergiamo nelle profonde riflessioni dell’autrice sul ciclo inarrestabile delle stagioni e il loro impatto sulle emozioni umane.
Ada Negri, in modo sorprendente, identifica sé stessa con la foglia. La foglia, in questo contesto, diventa una metafora potente. È un simbolo di fragilità, ma anche di bellezza e connessione con la natura. L’autunno, con il suo paesaggio intriso di pioggia e le foglie che lentamente abbandonano gli alberi, diventa per la poetessa un catalizzatore di profonda tristezza.
Le parole della poetessa ci portano nell’intimità di questo sentimento. L’autunno, spesso visto come una stagione di transizione, segna l’inizio dell’oscurità e del freddo. Questo cambiamento nelle stagioni rispecchia il cambiamento nei nostri stati d’animo. L’autunno, con la sua pioggia insistente, sembra preludere all’arrivo dell’inverno, una stagione ancora più cupa.
In “Pioggia d’autunno” l’autrice riconosce che, come il ciclo delle stagioni, la vita deve andare avanti. L’inverno uccide l’autunno, eppure è a sua volta “ucciso” dalla primavera. È un ciclo senza fine, e l’autrice ci invita a riflettere sulla continuità della vita nonostante le stagioni mutevoli.
La poesia di Ada Negri ci ricorda che, nonostante le sfide e le tristezze, la vita continua a fluire. In un mondo dove tutto è in costante cambiamento, la natura ci offre una lezione di resilienza e rinnovamento. “Pioggia d’autunno” è un’opera che ci invita a contemplare il nostro rapporto con il ciclo eterno delle stagioni e, in ultima analisi, con il ciclo eterno della vita stessa.