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In libreria “Ferita. Giovanna D’Arco, anno 1971” di Sergej Roić

In questo nuovo e ipnotico romanzo Sergej Roić catapulta il lettore in una dimensione altra e inimmaginabile travalicando i confini di distopia, fantascienza, cinema e filosofia in una narrazione complessa e articolata, talvolta metafisica, governata da quattro concetti-chiave che si riflettono nella ripartizione del libro e nelle utopie immaginifiche di Belogradski e Feríta: la decostruzione del soggetto; la decostruzione delle immagini; la decostruzione della mente; la cura dell’anima ferita. “Feríta” è infatti un viaggio nel ricordo, nella memoria platoniana, nel proprio Io, nella mente umana, nella potenza del linguaggio e nella sua capacità di creare immagini, relazioni semiotiche, visioni e turbamenti che vanno al di là del sondabile umano per approdare in una realtà altra forse non così distante dalla nostra

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Recensione “La sposa della seta” di Oswald Wynd

il libro mi è piaciuto molto, anche di più rispetto a “L’albero dello zenzero”.
“La sposa della seta” mi ha fatto riflettere molto sul tema delle tradizioni di alcuni paesi.Le tradizioni, per essere eseguite correttamente, devono seguire delle regole molto limitanti, quasi di imposizione/dittatura che non permettono alle persone di fare delle scelte personali proprio perché influenzate da queste tradizioni.

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In libreria: “Il rosmarino non capisce l’inverno” di Matteo Bussola

Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, sono persone comuni, potrebbero essere le nostre vicine di casa, le nostre colleghe, nostra sorella, nostra figlia, potremmo essere noi. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l’amore l’occasione decisiva. Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell’inverno che tenta di abbatterlo, e rinasce in primavera nonostante le cicatrici. Un romanzo in cui si intrecciano storie ordinarie ed eccezionali, che ci toccano, ci interrogano, ci commuovono. «Ho deciso di scrivere di donne perché non sono una donna. Perché ho la sensazione di conoscerle sempre poco, anche se vivo con quattro di loro. E perché è piú utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già» (Matteo Bussola).

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Review Party. Il castello dei falchi neri

Di Marcello Simoni avevo già letto “Il segreto del mercante di libri” e mi era già piaciuto il suo stile di scrittura molto semplice, leggero e fluido che si ripresenta anche in questo libro.
Ogni pagina lascia sempre un velo di curiosità che ti spinge ad andare sempre avanti con la lettura.

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