Livy Former vive da diversi anni nell’isola di Sant’Antioco, in Sardegna, un ritorno dovuto al suo DNA sardo (è nata in Sardegna da genitori sardi) a causa del quale ha lasciato Milano, città che ama e alla quale torna spesso presa da improvvisi raptus di nostalgia. Ha iniziato a scrivere seriamente una decina di anni or sono, dedicandosi soprattutto alla letteratura per bambini e ragazzi, ma ha scritto diversi testi anche per adulti e giovani adulti. Sant’Antioco è un’isola felice, e passa il suo tempo leggendo, scrivendo, incontrando lettori, sia bambini che adulti con i libri a loro dedicati, un lavoro che le piace moltissimo, e passeggiando lungo la spiaggia con i suoi cani. Ha anche un gatto nero e un giardino perché non si fa mancare niente.
Ciao Livy, benvenuta a “Due chiacchiere con lo scrittore” parliamo un pò di te e del tuo romanzo “Un traditore per la regina”
- Chi è Livy nella vita di tutti i giorni?
Una donna qualsiasi, dai gusti semplici. Vivo nell’isola di Sant’Antioco (sud Sardegna), e quando non scrivo leggo, cucino, me ne vado a spasso col mio cane a godere della bellezza del mare e della natura. Adoro assistere a spettacoli teatrali e musicali, ma amo molto anche il cinema.
- Com’è nata l’idea del tuo romanzo “Un traditore per la regina”?
A interessarmi alla storia di Maria Antonietta fu un’amica che adorava il personaggio. Mi incuriosii e iniziai col leggere un saggio che narrava le sue vicissitudini. A quel primo saggio se ne aggiunsero altri, gli avvenimenti che segnarono la vita della sovrana mi catturarono completamente e sentii la necessità di scrivere nuovamente la sua storia da un diverso punto di vista perché, un saggio dopo l’altro, era nata in me una nuova e diversa teoria sulla sua terribile fine. Non potevo non narrarla.
- Cosa ci puoi raccontare di questo libro? Esperienze, aneddoti …
Di Maria Antonietta e della sua epoca possedevo semplici nozioni scolastiche, perciò ho dovuto studiare moltissimo, oltre ai fatti storici anche tutto ciò che riguardava l’epoca, i costumi, perché se scrivi un romanzo storico devi inserire l’invenzione in un contesto che sia reale al lettore e privo di scorrettezze. Ci sono stati veri momenti di tilt, di confusione, di dover riprendere un saggio daccapo e confrontare certi dati con altri testi. A volte ho pensato che non ce l’avrei fatta. Un lungo lavoro, ma anche gratificante ed estremamente interessante.
- Il tuo libro del cuore?
Difficile a dirsi, perché troppi a pari merito, ma il libro che nel tempo mi colpì maggiormente quando lo lessi credo sia Cent’anni di solitudine di Marquez
- Che genere preferisci leggere?
Non ho un genere prediletto, dipende sempre dal libro, dallo svolgimento della vicenda, dalla bontà della scrittura. Amo molto leggere saggi, soprattutto storici, ma adoro tutta la narrativa, in minore misura quella di genere horror.
- Il punto di forza del tuo romanzo?
La scoperta di un traditore occulto e inaspettato, che si rivela alla fine del libro, ma anche la straordinaria sorellanza che lega Antoinette e Rosalie (nel romanzo la controparte felice di Maria Antonietta).
- A chi consigli di leggere il tuo romanzo?
A chi ama il genere storico in primis, ma a chiunque voglia scoprire qualcosa di nuovo su questo personaggio magnifico e screditato al quale, col romanzo, ho cercato di rendere giustizia.
- Una citazione preferita tratta dal tuo libro…
Ricordò quel che le aveva detto Antoinette un giorno di molti anni dopo al Petit Trianon. “Avevo tanto potere nelle mie mani, Rosalie, parlo di quando sono arrivata qui, e avrei potuto usarlo a mio favore per difendermi dalle menzogne, dai tradimenti e dagli intrighi. Ma ero troppo giovane, ingenua e impreparata. E come sospettare delle zie, dei miei cognati e delle loro piccole e infide mogli, come immaginare che ero circondata da lupi famelici che volevano distruggermi? Avrei dovuto essere della loro pasta, o almeno interessata a detenere il potere a ogni costo così da sfoderare gli artigli, allora le cose sarebbero andate diversamente. Ma il mio sogno era quello di essere innanzitutto una donna amata e accettata come lo ero a casa, di vivere una vita colma di calore e affetti volta al bene della mia famiglia e del popolo che mi aveva accolta.”
Grazie per la collaborazione!
Libro
Se volete saperne di più sul romanzo, cliccate sul link i https://www.librichepassione.it/segnalazione-un-traditore-per-la-regina-di-livy-former/