Trama
I cocci del mio alfabeto ha a che fare con il peso delle parole. Con il loro carico. Con il loro dovere. Con la loro responsabilità. Con la loro sostanza, anzitutto. Che è carne e spirito. Che è corpo e anima. Delicata e cagionevole. Deperibile e gracile. In questo prezioso “guscio” editoriale (la parola “coccio” deriva dal greco ostrakon, che significa proprio conchiglia), i frammenti linguistici dell’autrice volteggiano tra filologia, classicamente intesa, lessicologia, modernamente interpretata e prosaicità, avvedutamente ispirata.
Trama
Personaggi originali protagonisti di vicende imprevedibili, una ricerca sulla vita ed il suo senso costruita sul filo sottile che separa la realtà, la difficoltà di interpretarla, la fatica di viverla e l’esigenza di destrutturala attraverso la nostra immaginazione e la nostra spiritualità.
Leonardo, pittore surrealista in attesa dei suoi assassini, decide di scrivere la storia che ha segnato la sua vita e quella di Nino, un architetto suo amico. Scrive osservando dalla finestra della sua casa un luogo suggestivo: un porto situato nei pressi di una città sommersa. Racconta di fatti, luoghi e personaggi misteriosi quanto reali: la singolare ed appassionante teoria delle vite bisestili, quelle che, come gli anni, compensano gli errori e le malvagità che la gran parte degli uomini compiono.