Intervista con Maria Grazia Calandrone

foto presa dal web

Maria Grazia Calandrone è poetessa e scrittrice. Collabora con la Rai come conduttrice e autrice. Con i suoi libri di poesia ha vinto importanti premi. Tra i suoi libri in prosa, Splendi come vita (Ponte alle Grazie 2021, entrato nella dozzina del Premio Strega) e Dove non mi hai portata (Einaudi 2022, nella cinquina del Premio Strega e vincitore del Premio Vittorini, Premio Sila, Premio Pozzale Luigi Russo, Premio giuria popolare Clara Sereni e Premio giuria popolare Asti d’Appello). Per Einaudi ha pubblicato anche Magnifico e tremendo stava l’amore (2024).


In “Magnifico e tremendo stava l’amore”, Maria Grazia Calandrone ci guida attraverso una storia d’amore che sfida le convenzioni e sorprende con il suo finale inatteso. Ispirato a una vicenda di cronaca nera, il romanzo esplora la complessità dei rapporti umani e l’ambiguità del destino, che quando si accanisce, lo fa con una fantasia crudele. Partendo da un fatto realmente accaduto, l’autrice indaga con l’acume di un’investigatrice e la sensibilità di una poetessa, restituendoci una narrazione ricca di chiaroscuri, dove le domande su colpa e vittima si intrecciano in modo inestricabile.

“Magnifico e tremendo stava l’amore” sfida le nostre percezioni sulla giustizia, la verità e l’amore stesso, rivelando una storia tanto dolorosa quanto universale.


Benvenuta a “Due chiacchiere con lo scrittore”, Maria Grazia. È un piacere averti con noi

Grazie. bentrovati

Il tuo nuovo romanzo, “Magnifico e tremendo stava l’amore”, trae ispirazione da un caso di cronaca nera. Cosa ti ha spinto a raccontare questa storia?

Come scrivo nelle note finali, alcune suggestive coincidenze tra la storia di mia madre Lucia, scoperta scrivendo Dove non mi hai portata, e la storia di Luciana Cristallo hanno formato in me un interesse che si è sempre più approfondito, fino a diventare urgenza di esplorare le ragioni della violenza e le ragioni del rimanere dentro una violenza evitabile, in altre condizioni sociali, legislative ed emotive.

Nel libro, esplori la complessità delle relazioni amorose e della violenza domestica. Come hai gestito l’equilibrio tra la sensibilità della narrazione e l’accuratezza dei fatti?

In realtà tra sensibilità e accuratezza non c’è differenza. anche la poesia, dalla quale provengo, è costruita da fatti, da realtà, della quale si intuisce però la parte invisibile, quella che più riguarda esclusivamente l’umano. o meglio, l’animato.

La tua storia personale, con i paralleli tra il caso di Luciana e la vicenda di tua madre Lucia, ha influenzato la tua scrittura. Quanto è stato difficile confrontarsi con questi ricordi durante la stesura del libro?

Quando scrivo pretendo da me stessa una mente lucida, non sopraffatta dalle emozioni. Le emozioni sono il carburante, ma la macchina della scrittura dev’essere obiettiva, un oggetto reale

Nel tuo libro non prendi esclusivamente il punto di vista della vittima, ma esplori le motivazioni di tutti i protagonisti. Quali sono stati i principali ostacoli nel raccontare una storia così complessa?

Ammesso che io sia riuscita a identificarmi in tutti i protagonisti, è stato facile perché necessario e naturale. se si esplora la vita di un essere umano, a parte rari casi, non si può non comprenderlo. è stato naturale mescolare i piani, le carte, le sensibilità, le ragioni, per comporre un quadro che è il più aderente possibile alla dinamica reale delle relazioni, che non sono mai ideologiche, sono meccanismi complessi.

Il tema della violenza domestica è molto delicato. Qual è il messaggio principale che speri i lettori traggano dalla tua opera?

Spero che il libro serva a interrogarsi proprio su queste dinamiche, che serva ad aprire un dialogo, perché tutti diventiamo più capaci di intercettare il momento in cui l’amore scivola, si corrompe, e impariamo – uomini e donne – a chiedere aiuto, ad allontanarci. naturalmente lo scopo è contribuire a fermare l’onda nera della violenza. ci sono associazioni di ascolto per uomini abusanti. questo è il futuro più immediato. poi, si spera, niente di tutto questo servirà più, perché saremo persone davanti a persone e nient’altro.

Grazie per essere stata con noi, Maria Grazia. È stato un vero piacere parlare con te e scoprire di più sul tuo lavoro. Auguri per il successo del tuo nuovo libro!


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Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la curatrice del blog letterario "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga.