Oggi per la rubrica “due chiacchiere con lo scrittore” ho il piacere di intervistare lo scrittore e professore Enrico Galiano .
Enrico lavora come insegnante in una scuola di periferia, nel 2015, nel sito Masterprof.it, è stato inserito nella lista dei cento migliori insegnanti d’Italia. Ha creato il movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie.
Ha scritto “ Vecchi fuori, vita quotidiana in una casa di riposo “(2004), “ Italiani al ristorante. L‘Italia a tavola raccontata da un cameriere” (2007), “ Eppure cadiamo felici “ (2017 edizione Garzanti), il racconto “Pesce rosso” (2018) e “ Tutta la vita che vuoi” ( edizione Garzanti 2018).
Ciao Enrico, benvenuto e grazie di aver accettato la mia intervista, iniziamo con le domande…
Eccomi qui
Da quello che ho letto su di te, ho capito che fare l’insegnante, stare in contatto con i ragazzi ti piace. Ricordo ancora un tuo bell’aforisma:“ Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti “. Per te, quindi, il dialogo è fondamentale?
Prima di tutto occorre creare una relazione, altrimenti qualsiasi tentativo di generare curiosità e apprendimento è votato al fallimento. Una volta che esiste una relazione, una volta che i ragazzi si sentono considerati prima come persone e poi come studenti, siamo già a metà dell’opera.
Che cosa vuoi trasmettere ai tuoi allievi?
Curiosità, fiducia, entusiasmo, passione, ma anche la capacità di distinguere accenti e apostrofi non sarebbe male!
Il tuo lavoro d’insegnante ti appassiona tanto, lo trasmetti dalle cose che scrivi. Lasceresti l’insegnamento per dedicarti esclusivamente alla tua carriera di scrittore?
No, mai.
Da dove nasce la tua passione per la scrittura?
Domanda difficilissima, a cui non so proprio rispondere. Ti rispondo con una citazione di Vladimir Nabokov che esprime esattamente il mio pensiero e lo sa fare meglio di come potrei io anche in un milione di anni: “Non trovo né nell’ambiente né nell’ereditarietà l’esatto strumento che mi ha formato, l’anonimo rullo che ha impresso sulla mia vita quella certa intricata filigrana, il cui inimitabile motivo diventa visibile quando dietro il foglio protocollo della vita si accende la lampada dell’arte.”
Fare l’insegnante oggi, occupa molto tempo, quando trovi il momento per scrivere?
Di notte, d’estate, durante le vacanze di Natale. Ma in realtà, come diceva anche John Fante, io sto sempre scrivendo, anche quando non sto scrivendo.
Come nascono le tue storie?
Fico, altra domanda a cui non ho risposta. Diciamo che all’improvviso, in momenti del tutto imprevedibili, mi appare una specie di bozza di un soggetto, un’idea iniziale del tutto sconclusionata che però mi affascina fin da subito perché appena la enunci subito ti si affacciano un sacco di sviluppi possibili, di situazioni, di personaggi, di atmosfere. A quel punto devi trovare al più presto un PC o anche una penna e un foglio o un papiro egiziano e buttare giù tutto quello che vedi, partire subito, perché le idee sono belle, ma hanno la curiosa bastardissima tendenza a sfuggirti, a scappare via, e se non ti sbrighi a trasformarle in qualcosa di concreto quelle rischiano di non esistere già più in men che non si dica.
I tuoi personaggi sono stati creati ispirandoti a persone reali, oppure sono frutto della tua immaginazione?
Qui funziona così: la mia immaginazione ricombina in modo del tutto originale fatti, dettagli, personaggi e situazioni che sono del tutto reali.
Potessi descrivere con tre aggettivi il tuo ultimo romanzo “ Tutta la vita che vuoi “, quali useresti?
Me ne basta uno solo: vivo. Credo che sia soprattutto un romanzo vivo.
Chi è Enrico Galiano nella vita?
Uno che insegna, scrive, fa video. E che cerca di celebrare in più modi possibili il proprio amore per la vita e per le persone che ama.
Hai un personaggio preferito al quale hai dato vita nei tuoi romanzi?
I figli sono tutti piezz’e’core! Però devo dire che mi sta molto simpatico il Prof Bove, che è il mio personalissimo supereroe dei fumetti!
Come ti senti ogni volta che pubblichi un romanzo?
Più alto.
Grazie ancora per avermi dedicato parte del tuo tempo.
Buon lavoro…e al tuo prossimo romanzo.
Questa intervista la dedico a tutti i lettori e alle lettrici che seguono Enrico, ma in particolare la dedico alla mia amica Monica, perché quando parla dei libri di Galiano, le si illuminano gli occhi…
Buona lettura
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