Lucrezia Scali è nata a Moncalieri nel 1986, per la sua passione per gli animali si trasferisce a Torino per studiare alla facoltà di Medicina Veterinaria di Grugliasco.
Dal 2012 gestisce un blog “ Il libro che pulsa” , oltre a scrivere recensioni, lei stessa ha esordito come scrittrice nel 2017 con il romanzo “Te lo dico sotto voce” , all’ inizio auto- pubblicato e dopo aver riscontrato un grande successo nella classifica dei libri digitali, il suo romanzo è stato messo in produzione dalla casa editrice Newton Compton.
Dopo l’ esordio con “ Te lo dico sotto voce” ha scritto altri romanzi: “ Come ci frega l’amore” (2016), “ La distanza tra me e te” (2016), “ Il regalo perfetto: Batticuore” (2017), “ L’amore mi chiede di te” (2017) e “ Non chiedermi mai perché” ( dal 18 Ottobre in libreria).
Ciao Lucrezia, benvenuta a due chiacchiere con lo scrittore…
Innanzitutto ti devo fare i miei complimenti, per essere così giovane hai già fatto un sacco di cose interessanti, l’università, il blog, la scrittura, hai scritto sei romanzi nel giro di tre anni, mi viene da porti una domanda:
1)Dove trovi il tempo per fare tutte queste cose, cosa fai nel tuo tempo libero?
Per prima cosa ci tengo a ringraziarti per l’ospitalità. In realtà sono quattro romanzi e una novella, quindi ho una media di un libro all’anno. Sono lenta a scrivere e scrivo solo quando ho qualcosa da raccontare. Faccio e inizio mille cose, ma poi non tutte le porto a termine. Cerco di ritagliarmi nella giornata uno spazio per me, un momento da dedicare totalmente alle mie passioni e alla scrittura.
2) E’ nata per prima Lucrezia blogger o scrittrice?
Nasce prima Lucrezia lettrice. Credo che tutto sia strettamente collegato, il blog nasce grazie all’amore per la lettura e scrivere libri è una naturale conseguenza. Tutto si fonde alla perfezione ed è il mio piccolo mondo.
3) Come ti senti in questa occasione ad essere dalla parte della scrittrice?
Non mi sono ancora abituata all’idea. Forse perché le persone vicine a me, quelle che realmente dovrebbero supportarmi, non riescono a condividere la mia felicità. Per me è un traguardo immenso, qualcosa che non avrei mai sperato, ma forse per un non lettore non è così facile da capire. Diciamo che è qualcosa di pazzesco, ma anche pieno di responsabilità che hai nei confronti dei lettori.
4) Ogni scrittore prima di tutto è un lettore, e tu ne sei l’esempio: oltre a scrivere i tuoi romanzi leggi anche quelli degli altri scrittori. Quali sono i tuoi generi preferiti e cosa è per te leggere?
Come per tanti altri settori artistici e non, non ho un genere e uno scrittore preferito. Vado molto a pelle, vado più a libro che alla persona che c’è dietro. Per questo leggo davvero di tutto, dal libro più commerciale a quello di nicchia. Mi lascio catturare dalla trama e poi, lo ammetto, in parte dalla copertina anche se a volte sbaglia alla grande. Il genere cambia continuamente, soprattutto anche al momento, all’umore e all’età. Molto spesso mi è capitato di rileggere libri a distanza di anni e rivalutarli.
5) Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita? C’è uno scrittore che consideri il tuo mentore?
Come ho detto prima, non proprio. Sicuramente ci sono libri che hanno influenzato la mia vita e la mia crescita, libri che sono legati a fasi importanti e che mi hanno spinto ad amare ancora di più i libri. Credo che tutto sia iniziato con il libro Cipì, uno di quei libri consigliati alle elementari e poi con Ascolta il mio cuore di Bianca Pitzorno. Poi sono stata letteralmente risucchiata in un vortice di libri che, in qualche modo, mi hanno cambiata e hanno lasciato il segno in diverse fasi della mia vita.
6) Quando hai scoperto il desiderio di raccontare delle storie?
Oserei dire dal giorno che ho imparato a scrivere. Riempivo pagine di un diario segreto con storie di fantasia o semplici racconti di vita quotidiana. Custodivo lì dentro tutto il mio mondo, e più crescevo e più aumentava il bisogno di spingermi sempre oltre. Non sono mai stata una donna coraggiosa, per questo mi sono lanciata relativamente tardi in questa avventura.
7) Per i tuoi romanzi ti inspiri a storie vere e a persone che ti circondano o è tutto frutto della tua immaginazione?
Tutti i miei romanzi sono opera di fantasia, ma c’è sempre quel pizzico di verità che racconta di me o delle persone che mi circondano. Non posso scrivere una storia inventata al 100%, deve esserci per forza quel qualcosa che mi dà la spinta per iniziare. A volte può essere un dettaglio, a volte una situazione, un sogno, una parola detta al momento giusto.
8) Da dove nasce l’idea del tuo romanzo “Non chiedermi mai perché?”
Nasce per caso, circa quattro anni fa. Avevo le idee chiare, una trama ben precisa, ma non sono mai riuscita ad andare oltre la seconda pagina. Sentivo che non era il momento, che mancava qualcosa, e quel “qualcosa” è arrivato inaspettatamente, o forse ero io a non vederlo, circa un anno fa. Così ho ripreso in mano quel file e ho continuato a scrivere fino a mettere la parola fine.
9) Se dovessi descrivere il tuo romanzo, quali aggettivi useresti?
Coraggioso, sincero, riflessivo, pulito.
10) La tua citazione preferita?
“Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato”.
(Murakami, Kafka sulla spiaggia)
11) Tutti noi colleghiamo il Natale a giornate spensierate, felici e circondati dai nostri cari. Come mai hai deciso di ambientare una storia dolorosa proprio in questo periodo?
Per me il Natale è sempre stata una festività un po’ particolare, per molto tempo non l’ho sentita, anche se mi ostino a volere a tutti i costi l’albero e gli addobbi sparsi per la casa. E proprio lo scorso Natale, esattamente tre giorni prima della vigilia, è successo qualcosa che mi ha spinto a scrivere questa storia. Ero arrabbiata, piangevo, ero così triste che ho deciso di riprendere in mano una vecchia trama e andare avanti. Ho “usato” la mia protagonista per dare sfogo a tutto quello che sentivo, a farle provare anche il mio, di dolore. In qualche modo è stato anche terapeutico, perché ho attraversato insieme a Ottavia momenti difficili per arrivare poi, finalmente, all’accettazione e alla rinascita.
12) Mancano pochi giorni all’uscita del tuo romanzo, come ti senti?
Emozionata, come ogni volta. In realtà dovrei essere già preparata, in fondo ci sono già passata, ma non è così. Più vai avanti e più cresce la responsabilità che hai nei confronti del lettore, speri che la tua storia piacerà, speri che riusciranno a emozionarti quanto te. C’è un pizzico di paura, quanto basta per far vacillare le tue certezze e formulare pensieri scomodi. Però so cosa contiene questo libro, so cosa c’è dietro e tutte le ore passate per dare voce a una storia in cui credo fermamente. Mi auguro che tutto questo arrivi anche alle altre persone, io ho fatto del mio meglio.
Grazie per essere stata con noi e buona fortuna per tutte le strade che hai intrapreso…
Lucrezia vi aspetta in tutte le librerie dal 18 Ottobre 2018 con il suo nuovo romanzo:” Non chiedermi mai perchè”