Fiona Valpy, inglese di nascita, ha vissuto sette anni in Francia dove, insieme alla famiglia, ha ristrutturato una casa di campagna nei vigneti di Bordeaux, prima di trasferirsi di nuovo in Gran Bretagna. Questa incredibile esperienza ha ispirato tutti i suoi libri, tradotti in Germania, Norvegia, Repubblica Ceca e Turchia.
Fiona ora vive in Scozia, ma ha visite regolari in Francia alla… ricerca del sole.
Ha scritto: “The French for Love” (27 luglio 2013), “The French for Christmas” (Ottobre 2014), The French for Always “ (Aprile2014), “Sea of memories “ (Marzo 2018), “The beekeeper’s promise “ , Edizione italiana: La custode dei profumi perduti (Ottobre 2018).
Ciao Fiona, benvenuta a “Due chiacchiere con lo scrittore” .
Ti ringrazio per avermi ospitato!
1)Da dove nasce la tua passione per la scrittura?
Io sono sempre stata un’avida lettrice e ho vissuto in una casa piena di libri. Spesso quando finivo di leggere un libro, pensavo: “ Oh, avrei desiderato scriverlo io!” Tuttavia la mia carriera e la mia maternità mi hanno occupato per molto tempo, sino a quando mi sono trasferita a vivere in Francia per qualche anno. In quel periodo, ho tratto sia l’ispirazione, sia il tempo per scrivere il mio primo libro.
2) Hai un posto particolare, dove ti piacere scrivere?
Certo, io ora vivo in Scozia, dove non ci sono molte giornate soleggiate come in Francia e in Italia. D’estate se il tempo è buono, mi siedo in giardino e scrivo, circondata dai fiori. D’inverno invece, mi siedo sul sofa, con il mio gatto, rannicchiata accanto al fuoco.
3) Chi è Fiona, nella vita di tutti i giorni?
A parte la scrittura, le mie altre passioni sono lo yoga (che insegno saltuariamente) e il giardinaggio. Io vivo in una piccola e amichevole comunità nel cuore della Scozia: c’è un centro culturale di artisti, dove c’è sempre molto da fare. Io appartengo a un gruppo di scrittori locali e stiamo organizzando un Festival del libro.
C’è anche un locale di musica dal vivo: adoro ascoltare la musica! Mi diverto molto a cucinare e sto pianificando una lunga vacanza in Italia per il prossimo anno, per imparare a cucinare delle ricette deliziose. Tutto ciò mi tiene felice e impegnata, occupa i miei giorni, quando il mio cuore ha nostalgia dei miei figli che lavorano intorno al mondo.
Il periodo più bello dell’anno è Natale, quando ci incontriamo tutti insieme, parenti e buoni amici, e la casa è piena di risate, rumore e calore.
4) Tre aggettivi per definirti come scrittrice.
Pensierosa, positiva e romantica
5)Come è nato il tuo romanzo “la custode dei profumi perduti?
L’inspirazione è nata in me quando vivevo in Francia e ascoltavo le storie degli amici e dei vicini. Compresi quanto fosse anomala e impegnativa la vita negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Il libro è stato scritto alcuni anni dopo, io ho intrecciato molti altri aspetti, insieme ai miei ricordi dei luoghi francesi che conoscevo bene.
6) Chi ti somiglia di piu’ Aby o Eliane?
Io penso che ci sia un poco di entrambe in me. Come loro, spero di essere una persona in grado di affrontare le avversità senza perdere me stessa.
7) Il personaggio a cui hai preferito dare voce in questo romanzo?
Io sono vicino a tutti i miei personaggi quando scrivo, e per questo motivo è molto arduo decidere chi scegliere, tuttavia penso che potrei dirti Eliane, perché ha un carattere forte ma grazioso. Io amo anche la sua relazione con la sorella Mireille, sono personalità molto diverse, ma si amano e si sostengono a vicenda con tutto il cuore. Il libro che sto scrivendo, continua la storia di Mireille a Parigi durante la Seconda Guerra Mondiale.
8) Il tuo romanzo è ambientato in Francia, cosa ti piace di quella nazione?
Le stesse cose che io adoro dell’Italia: il cibo, il vino, le giornate soleggiate, così come la bellezza del paesaggio, delle persone e della lingua.
9) Una citazione che ti piace, tratta dal tuo libro.
“The river’s breath hung in a veil of mist above the weir as the sun began to rise. The first rays of late summer light were as soft and golden as the fruit, ripe for picking, that hung from the branches of the pear and quince trees in the orchard, as the first blackcap’s fluting song swept the night’s silence westwards, heralding the dawn.”
Nota: ho preferito lasciare l’originale in lingua inglese, perché più poetico e bucolico.
10) Puoi dare un suggerimento ai giovani scrittori?
Ricordatevi che quelli che arrivano al traguardo, sono quelli che non si sono mai arresi.
Complimenti per il tuo romanzo. Ti ringrazio molto per questa intervista, di avermi regalato attimi della tua vita e mi scuso per il mio inglese mediocre.
E’ stato un piacere, grazie per avermi invitata come ospite del tuo blog e ti posso assicurare che il tuo inglese è decisamente meglio del mio italiano…
Grazie a te , Fiona, per la tua incredibile disponibilità e per avermi trasportato in Scozia con te…