Intervista a Serena Venditto

L’ Autrice

Serena Venditto è nata nel 1980 a Napoli, dove lavora presso il Museo Archeologico Nazionale. Ha esordito nella narrativa con la commedia Le intolleranze elementari (Homo Scrivens, 2012). Nel 2018 ha pubblicato con Mondadori Aria di neve, il primo volume della serie gialla dedicata al gatto Mycroft e ai quattro coinquilini di via Atri 36, seguito nel 2019 da L’ultima mano di burraco, dall’ebook Malù si annoia (2020), da Grand Hotel (2021) e Commedia gialla con gatto nero (2023). Gli stessi personaggi compaiono nell’antologia Gatti neri e vicoli bui (Homo Scrivens, 2022), con Maurizio de Giovanni e Francesco Pinto, e in E cosy sia (Giallo Mondadori Big, 2024). Collabora con Homo Scrivens in qualità di editor e come direttrice della collana dedicata al giallo; per questa casa editrice nel 2020 ha curato Natale, istruzioni per l’uso e nel 2022 il romanzo di Wilkie Collins Mercy Merrick. Cura la rubrica #Barsport per il sito Napoliclick.


In una Napoli silenziosa dopo le festività natalizie, Malù, un’archeologa appassionata di gialli, si ritrova senza lavoro e senza un soldo. Grazie ai suoi coinquilini, trova un impiego nella libreria dell’usato Second Chance, un luogo magico dove ogni libro porta con sé le tracce di chi lo ha amato. Ma tra quei volumi dalle tante vite, uno in particolare cattura la sua attenzione: una copia de La donna in bianco di Wilkie Collins, con pagine intrise di sangue fresco. Cosa nasconde quel libro? Da dove proviene? Con l’aiuto dei suoi fedeli “Irregolari” – gatto Mycroft compreso – Malù si lancia in un’indagine che la porterà a scoprire segreti oscuri e misteri da risolvere.


Ciao Serena, benvenuta a “Due chiacchiere con lo scrittore” e grazie per aver accettato il mio invito!
Per cominciare, ci racconti com’è nata l’idea di questo romanzo?

Sette vite come i libri è il nuovo romanzo della serie degli Irresistibili di Via Atri  36, pubblicata con Mondadori. Tutto ha inizio con Malù, una delle protagoniste e coinquilina del gruppo, un’archeologa molisana con la passione per i gialli che si trova improvvisamente senza lavoro. Grazie ad Ariel, un’altra coinquilina, riesce a trovare impiego in una libreria dell’usato, la Second Chance.

Un giorno, tra i vari libri, Malù si imbatte in una copia de La donna in bianco di Wilkie Collins, le cui pagine sono completamente inzuppate di sangue. Il suo istinto le dice che dietro quel libro c’è un mistero da risolvere e, infatti, da lì si arriva a un appartamento, poi a un cadavere senza identità… e così via, in una storia costruita un po’ come delle scatole cinesi, dove ogni scoperta porta a un nuovo enigma.

 Parliamo dei protagonisti. Nel tuo romanzo abbiamo quattro coinquilini e un gatto. Come li hai costruiti e quanto c’è di te o delle persone che conosci in loro?

 I protagonisti sono Malù, che è l’investigatrice principale e un po’ la “Sherlock” della situazione, e Ariel, la sua “Watson”, una traduttrice italo-americana di romanzi di scarso valore. Poi c’è Samuel, un rappresentante sardo-nigeriano di articoli per gelaterie, che è anche il fidanzato di Ariel, e infine Kobe, un pianista giapponese tanto saggio quanto sgrammaticato.

Questi personaggi sono nati con il primo romanzo della serie, Aria di neve, e nel tempo sono cresciuti con le storie. Alcuni tratti vengono dalla realtà: Malù, ad esempio, è archeologa come me, anche se caratterialmente io mi sento più vicina ad Ariel. Volevo ricreare l’atmosfera delle case per studenti, quelle colorate e un po’ caotiche, dove ognuno viene da un posto diverso eppure tutti, in qualche modo, si sentono napoletani.

 E poi c’è il gatto, Mycroft, che è a tutti gli effetti un personaggio centrale. Come ti è venuta l’idea di inserirlo nella storia e quale ruolo gioca nel romanzo?

 Mycroft è nato per un esercizio di scrittura: dovevo inventare un investigatore e la sua spalla, e ho pensato a un gatto. Il nome, ovviamente, viene dal fratello di Sherlock Holmes. È un felino pigro, come lo sono tutti i gatti, ma ha un fiuto eccezionale che aiuta i suoi coinquilini umani a seguire le piste giuste nelle indagini, pur senza fare nulla di “soprannaturale”. Il suo ruolo è centrale, anche se non sembra agire direttamente.

Il titolo “Sette vite come i libri” è molto originale. C’è un significato particolare dietro questa scelta?

 In realtà, il titolo originale doveva essere La dama di carta, il nome con cui i protagonisti chiamano la donna sconosciuta trovata nell’appartamento. Ma la mia editor, Lina Fava, mi ha suggerito di puntare di più sull’elemento dei libri, che nel romanzo sono dei veri e propri protagonisti. Siccome i gatti hanno sette vite e i libri usati passano di mano in mano, avendo anch’essi più vite, ci è sembrato un titolo perfetto per evocare l’atmosfera della storia.

Il tuo romanzo è un giallo, ma anche una storia di amicizia e convivenza. Come sei riuscita a bilanciare questi aspetti?

Spero di esserci riuscita! Per me il segreto sta nell’equilibrio naturale che esiste anche nella vita reale. Le cose non accadono in modo perfettamente coerente: in un momento felice può arrivare una brutta notizia, e viceversa, anche durante un funerale può scapparci una risata. La tragedia e la commedia vanno sempre a braccetto, e così dovrebbe essere anche nei romanzi.

Che tipo di lettore hai immaginato mentre scrivevi questo libro? C’è un pubblico ideale per Sette vite come i libri?

 Non ho pensato a un pubblico specifico mentre scrivevo. Direi che questo romanzo è per chi ama i gialli, ma anche per chi si affeziona ai personaggi e alle loro dinamiche, per chi ama le storie d’amicizia e di vita quotidiana con un tocco di mistero.

 Qual è stata la parte più difficile da scrivere? E la più emozionante?

 La parte più difficile è stata una scena di avventura, perché rendere l’azione coinvolgente senza risultare artificiosa è sempre una sfida. Bisogna far vivere l’emozione al lettore, non solo descriverla. La parte più emozionante, invece, è il finale… ma non posso dire di più!

 Grazie mille, Serena, per questa splendida chiacchierata! Vuoi lasciare un messaggio ai lettori?

 Grazie a te! 
Ai lettori dico solo: divertitevi con questo libro, perché è stato scritto con passione e spero vi regali qualche ora di buon mistero e compagnia.


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Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito i seguenti corsi di formazione: "Lettura e benessere personale come rimedio dell'anima" " Avvicinare i bambini alla lettura con i racconti di Gianni Rodari"