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Biografia
Paola Jacobbi è giornalista e critica cinematografica. Collabora con diverse testate, tra cui il Venerdì di Repubblica, Esquire e Harper’s Bazaar. Da sempre attenta alla moda e al costume, per Sperling & Kupfer ha scritto Voglio quelle scarpe (2004), Pazze per le borse (2006), Sotto i tre carati non è vero amore (2011) e Scostumate (2021), biografia della stilista e imprenditrice Marisa Padovan. Nel 2023 ha pubblicato Lasciateci perdere (Rizzoli), scritto insieme al regista premio Oscar Gabriele Salvatores. Ha inoltre collaborato come sceneggiatrice al film The Girl in the Fountain (2021), protagonista Monica Bellucci, regia di Antongiulio Panizzi, e al documentario Mostruosamente Villaggio (2024), con la partecipazione di Luca Bizzarri e la regia di Valeria Parisi.
IL LIBRO
“Luisa, una donna straordinaria, trasforma una piccola confetteria di Perugia in un simbolo di eccellenza: nasce la Perugina, con i suoi iconici Baci, e l’Angora Spagnoli, destinata a diventare un’azienda di abbigliamento di fama mondiale. In un intreccio di coraggio, amore e innovazione, Paola Jacobbi racconta la vita di una pioniera che ha superato le convenzioni del suo tempo, lasciando un’eredità indelebile nella storia e nel cuore delle persone.”
Ciao Paola, benvenuta a Due chiacchiere con lo scrittore. È un piacere averti qui per parlare del tuo nuovo romanzo, Luisa. Puoi raccontarci com’è nata l’idea di scrivere un libro su Luisa Spagnoli?
“Aldo Spagnoli, pronipote di Luisa ha contattato l’editore Sonzogno e l’editore ha suggerito il mio nome. Ho studiato la storia di Luisa e mi sono appassionata alla sua vicenda umana e imprenditoriale. Luisa, nata da una famiglia modesta, senza la possibilità di studiare, è riuscita con la sua creatività e il suo lavoro, a dare vita a due aziende, impresa non da poco se si pensa soprattutto all’epoca in cui è vissuta. Resta una figura di grande modernità, che ha ancora molto da insegnare alle donne ma anche agli uomini di oggi. La famosa frase di Steve Jobs “stay hungry, stay foolish” avrebbe potuto pronunciarla lei”
La Perugina e i suoi iconici Baci sono parte della cultura italiana. Quanto è stato importante questo aspetto per il tuo racconto?
“Un elemento centrale. Il successo della Perugina e dei suoi prodotti, i Baci in primis, sono lo zenit della carriera imprenditoriale di Luisa. Però Luisa è stata anche molto altro. Le sue innovazioni aziendali, a partire dalla nursery per i bambini delle dipendenti, sono ancora oggi un modello di welfare sul posto di lavoro. Dovrebbero essere conosciute e imitate di più, per consentire alle madri lavoratrici una vita più serena”.
Luisa è descritta come una donna visionaria e indipendente, ma anche molto umana. Quali sono stati i tratti del suo carattere che ti hanno colpito di più?
“La capacità di andare avanti per la sua strada anche quando tutto sembrava remarle contro e la capacità di mettersi in gioco continuamente su terreni sconosciuti. “Anche se non so fare una cosa, posso imparare a farla” diceva. E lo metteva in pratica, uscendo da quella che noi oggi chiamiamo la comfort zone per sfidarsi, costruire e creare posti di lavoro”.
Qual è stata la parte più difficile e quella più appagante nella stesura di questo romanzo?
“La più difficile è stata trovare una costruzione narrativa che fosse originale e non si limitasse alla semplice biografia. Ho creato dei personaggi di pura finzione (Ida e Marina, rispettivamente una dipendente di Luisa e sua nipote) per avvicinare il più possibile l’epopea di Luisa al mondo contemporaneo. La parte più appagante viene adesso, quando ragazze anche molto giovani che hanno letto il libro mi dicono che la storia di Luisa le ispira a migliorarsi e cambiare”
Cosa speri che i lettori portino con sé dopo aver letto Luisa?
“Il sapore di un viaggio nel passato che, però, non resta nella teca di un museo polveroso ma lancia una scia di luce sul nostro presente”
Grazie per aver accettato il mio invito e per l tempo che ci hai dedicato!
Jenny
