Inauguro la rubrica “Due chiacchiere con lo scrittore…”, intervistando la scrittrice valtellinese Eloisa Donadelli, autrice del romanzo “Le voci delle betulle” pubblicato da Sperling &Kupfer.
- Perchè hai deciso di scrivere questo romanzo?
Due anni fa, quattro mie amiche si sono separate. Avendo vissuto la separazione dei miei genitori, mi sono immedesimata nella loro sofferenza. Da quelle vicissitudini ho tratto l’ispirazione per scrivere questo romanzo.
- Quando lavori a un racconto, utilizzi uno schema, una scaletta o scrivi di getto, seguendo le tue sensazioni?
Scrivo di getto, appena un’idea mi affiora, in qualsiasi posto io mi trovi, mi fermo e inizio ad annotare poi, a casa con calma, trascrivo tutto.
- I tuoi personaggi sono stati creati ispirandoti a persone reali oppure sono frutto della tua immaginazione?
I personaggi principali sono immaginari, mentre per quelli periferici ho preso ispirazione da alcune persone che esistono realmente: in ogni personaggio c’e una scintilla di me.
- A quale personaggio del tuo romanzo, sei più affezionata?
Ho due personaggi preferiti: il primo è Agata dalla personalità misteriosa e ombrosa, l’altra, Bernadette, che invece è piu’ dolce. Mi piace molto il loro contrasto.
- Che cosa rappresentano per te le betulle?
Sono piante bellissime, lunari, pioniere,colonizzano terreni difficili per renderli fertili e lasciare il posto ad altri.
- Hai trovato subito un editore, oppure hai faticato, come molti autori emergenti?
Non è stato semplice, ci sono riuscita al momento giusto, quando ho incontrato la persona giusta.
- Cosa hai provato quando hai stretto fra le mani la prima copia del tuo romanzo?
Ero felicissima, non riuscivo a crederci: le mie idee avevano preso forma.
Ringrazio Eloisa Donadelli per la sua disponibilità, sono molto contenta di aver conosciuto una persona dall’animo gentile.