Io sono la Contessa
Matilde di Canossa: la vita di una delle più grandi
donne della Storia
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foto presa dal web
Cinzia Giorgio è dottoressa di ricerca in Culture e Letterature Comparate. Si è specializzata in Women’s Studies e in Storia Moderna, compiendo studi anche all’estero. Organizza salotti letterari, è direttrice editoriale del periodico «Pink Magazine Italia» e insegna Storia delle donne all’Uni.Spe.D. di Roma. È autrice di saggi scientifici e romanzi. Con la Newton Compton ha pubblicato Storia erotica d’Italia, Storia pettegola d’Italia, È facile vivere bene a Roma se sai cosa fare, Amori reali e i romanzi: La collezionista di libri proibiti, La piccola libreria di Venezia, La piccola bottega di Parigi, I migliori anni, Cinque sorelle, Cassandra e Io sono la Contessa.
- Ciao Cinzia, grazie per esserti concessa per questa intervista e benvenuta a “Due chiacchiere con lo scrittore”. Possiamo iniziare con la tua ispirazione per “Io sono la contessa”?
Ciao Jenny, è un vero piacere per me, grazie per l’invito. L’ispirazione per scrivere di Matilde di Canossa mi è venuta in Vaticano, ero nella Basilica di San Pietro e alzando gli occhi mi sono ritrovata davanti al monumento funebre che Gian Lorenzo Bernini ha scolpito in suo onore. È stata come un’illuminazione. Dovevo scrivere di lei.
- La tua protagonista, Matilde di Canossa, è una figura storica affascinante. Come hai affrontato la ricerca per rendere giustizia alla sua storia?
Negli archivi, in biblioteca, andando nei luoghi matildici e leggendo tutto quello che potevo su di lei.
- Come hai gestito il bilanciamento tra la storia documentata e la tua interpretazione immaginaria di Matilde di Canossa?
Come a volte avviene quando scrivi la biografia romanzata di un personaggio realmente esistito, la realtà supera la fantasia. Lei era una donna così straordinaria e moderna da non aver avuto bisogno di inventare quasi nulla.
- Matilde di Canossa è nota per la sua forza e determinazione. Qual è l’aspetto del suo carattere che hai trovato più affascinante durante la tua scrittura?
Hai detto benissimo: la determinazione, la sua piena consapevolezza di chi fosse e che cosa volesse. Per quei tempi, una perla rara.
- Qual è stata la parte più gratificante di scrivere “Io sono la contessa”?
Descrivere le battaglie: lei era una guerriera vera, una che indossava l’armatura e andava a combattere. Ecco, mettermi nei suoi panni per capire cosa provasse nell’affrontare con coraggio il nemico mi ha aiutata a descriverla. E poi raccontare del suo sconfinato amore per i libri… una gioia.
Grazie ancora, Cinzia, per aver condiviso con noi il tuo tempo e le tue riflessioni su “Io sono la contessa”
Grazie ancora a te.