Intervista ad Arianna Farinelli

foto presa dal web

BIOGRAFIA

Arianna Farinelli vive negli Stati Uniti dal 2000, ha un dottorato in Scienze politiche e ha insegnato per dieci anni alla City University of New York. Nel 2020 ha pubblicato Gotico americano (Bompiani) e nel 2022 Gli ultimi americani (Mondadori). Per Einaudi ha pubblicato Storia di una brava ragazza (2025). Collabora con diverse testate italiane.


IL LIBRO

Che significa nascere donna in una borgata romana negli anni Settanta? Arianna Farinelli, politologa e docente alla City University di New York, ripercorre la sua vita in un racconto intenso e ironico, che parte dalle difficoltà della periferia e arriva alla costruzione di una carriera accademica dall’altra parte del mondo.

Con uno stile diretto e ironico, Farinelli ripercorre la sua vita: dalla periferia romana, dove eccellere negli studi è stato il suo riscatto, fino alla carriera accademica negli Stati Uniti. Attraverso le voci di scrittrici come Annie Ernaux, Virginia Woolf e bell hooks, e grazie alle figure femminili che hanno segnato il suo cammino, racconta un’emancipazione tormentata ma profondamente autentica.

Un libro che esplora con coraggio e ironia il patriarcato, le contraddizioni dell’essere donna e il percorso verso la libertà.


Ciao Arianna, benvenuta nella mia rubrica “Due chiacchiere con lo scrittore”. Iniziamo parlando del tuo memoir “Storia di una brava ragazza”. Come è nato questo libro e qual è stata la scintilla che ti ha portata a scriverlo?

Volevo scrivere la mia storia, quella di una ragazza che lascia il suo quartiere alla periferia di Roma, ma anche la sua città e il suo Paese per andare a studiare negli Stati Uniti. Alla fine degli anni Novanta la strada per l’estero mi sembrava più praticabile e meno accidentata di quella che dal mio quartiere andava in centro. A New York però, nella Manhattan colta e opulenta, ho ritrovato il sessismo, i pregiudizi e la violenza di genere che avevo conosciuto quando vivevo alla periferia di Roma.

Nel romanzo affronti tematiche molto attuali, come il patriarcato, la ribellione alle norme sociali e l’emancipazione femminile. Quanto è stato difficile – o naturale – inserire queste questioni nella narrazione?

Volevo raccontare attraverso la mia vita la società patriarcale dell’Italia degli anni Ottanta e Novanta e poi quella americana degli anni Duemila. Malgrado io abbia studiato molto (laurea, master, dottorato, docenza universitaria), a differenza della donne della mia famiglia che non avevano potuto studiare, non sono diventata una donna emancipata. Al contrario sono stata molto dipendete da un uomo, economicamente ed emotivamente. Le donne della mia famiglia non sapevano nulla di femminismo. Eppure, lo praticavano (inconsapevolmente). Io invece le questioni di genere le insegnavo all’università ma non le praticavo nella mia vita di tutti i giorni.

Ci sono stati libri, autori o autrici che ti hanno influenzata durante la scrittura?

Si, tutte le autrici che ho citato nelle note, specialmente Annie Ernaux.

Qual è il messaggio principale che speri arrivi ai lettori?

Il messaggio è che la storia delle donne non si debba necessariamente ripetere. Si può riscrivere e io l’ho scritta e riscritta perché le giovani donne non si sentano sole e non commettano gli stessi errori che hanno commesso le donne della mia generazione.

Hai ricevuto delle reazioni particolari da chi ha letto il libro? C’è un commento che ti ha colpita in modo particolare?

Un lettore mi ha scritto: “in questa storia c’è una donna e tutto quello che ha perso; ma c’è anche una donna e tutto quello che ha vinto.”

Grazie Arianna per le tue parole e per aver accettato il mio invito..


Acquista il libro


Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito i seguenti corsi di formazione: "Lettura e benessere personale come rimedio dell'anima" " Avvicinare i bambini alla lettura con i racconti di Gianni Rodari"