L’ Autore
Sono nato a Terni nel 1969, dove mi sono diplomato come perito elettrotecnico presso il locale Istituto Tecnico Industriale nel 1988, attualmente sono impiegato presso la segreteria del Liceo Scientifico “Galilei” di Terni.
La mia passione per la Germania in generale e per la città di Monaco di Baviera in particolare, mi hanno portato a collaborare dal 2004 con le riviste bavaresi “INTERventi” e “Rinascita Flash”.
Il primo libro dal titolo “Quando arriverà la primavera” , cinque storie ambientate a Monaco di Baviera, è risultato vincitore dei seguenti premi letterari: Terzo posto III edizione Premio Nazionale “Giovanni Bovio” di Trani (BT) , 1 settembre 2018; Opera finalista X edizione premio
letterario nazionale “Patrizia Brunetti” 2017; Menzione d’onore IV ediz. Premio Letterario Internazionale “Vinceremo le malattie gravi” Sesto San Giovanni (MI), 15 ottobre 2016; Menzione speciale premio letterario S. Ambrogio, Milano, 2016; Primo Classificato – XV Premio letterario città
di Terni “Logo d’oro” sez. narrativa edita, Terni, settembre 2015; Menzione speciale premio letterario “Dolce sole” Gissi (CH), 15 novembre 2015; Vincitore premio letterario “Insieme nel mondo”, Città di Savona 2015.
Il secondo, dal titolo “L’impronta del diavolo” è stato pubblicato nel 2016 dalla casa editrice Morphema di Terni; si tratta della storia di due giovani fidanzati che, nella Germania della metà degli anni ‘80 alle prese con il terrorismo della RAF, entrano a far parte del gruppo eversivo, con
tutto quello che questa scelta comporta da un punto di vista materiale e morale.
Il libro ha ottenuto il prestigioso premio giornalistico letterario “Piersanti Mattarella 2018” di Palermo (4° posto ex-aequo) oltre a tutta una serie di altri riconoscimenti: Opera finalista prima edizione premio letterario nazionale “Villotte 2017: storie in cammino…un cammino di storia”
Pordenone, 12 maggio 2018; Menzione speciale della giuria II edizione Premio Nazionale “Giovanni Bovio” Trani, 9 settembre 2017; Menzione speciale della giuria e opera finalista XV
concorso letterario “Insieme nel mondo” Savona, 9 settembre 2017; Premio speciale della giuria
XXXVIII concorso letterario “Sesto Properzio”, Spello (PG), 31 dicembre 2016; Terzo Classificato –
XVI Premio letterario città di Terni “Logo d’oro” sez. narrativa edita Terni, settembre 2016;
Menzione speciale della giuria – IV edizione Concorso Letterario Internazionale “Il Picchio” San Giuliano Milanese, 15 ottobre 2016; Menzione speciale della giuria, Premio culturale Nazionale “C. Beccaria” – Milano, 2016.
Il terzo libro intitolato “Il volo del canarino” racconta la storia di Sara, una ragazza ebrea per parte di madre, ed è ambientata nella Germania della prima metà del secolo scorso, la Germania di Adolf Hitler.
Intervista
Ciao Franco, benvenuto a “Due chiacchiere con lo scrittore”
- Chi è Franco nella vita di tutti i giorni?
Sono una persona normalissima, come tante altre. Sono impiegato nella segreteria scolastica del Liceo Scientifico Galilei di Terni, la mia città natale. Ho due figli, adoro la montagna e mi piace camminare. Una vita “normale” insomma!
- Quando è iniziata la tua passione per la scrittura?
Diciamo che è qualcosa che mi porto dietro fin da quando ero un bambino. Non appena avevo un po’ di tempo libero prendevo carta e penna e cominciavo a scrivere; scrivevo di tutto, ma difficilmente lo facevo leggere a qualcuno, nella convinzione che quello che scrivevo non potesse interessare a nessuno e questo è il motivo per cui sono arrivato tutto sommato tardi alla pubblicazione del mio primo libro. Però, come si dice: meglio tardi che mai, no?
- Scrivi a mano a al computer?
Scrivo al computer perché lo trovo molto più pratico e perché, nonostante per molti aspetti sia un “conservatore”, un amante delle tradizioni, sono anche un acceso sostenitore dell’informatizzazione. La praticità di poter lavorare in ogni angolo del mondo, in qualsiasi contesto, semplicemente accendendo un pc, senza doversi portare dietro chili di carta, la trovo una cosa fantastica. E poi la mia calligrafia, a volte, è così illeggibile che avrei difficoltà io stesso a capire cosa ho scritto. Con il pc, invece, questo problema è eliminato alla radice!
- Ogni cosa può essere fonte di ispirazione. Qual è il tuo momento preferito per scrivere? Dove scrivi di solito?
Come dico spesso ai bambini o ai ragazzi che incontro nelle scuole e che mi rivolgono questa domanda, svolgendo un’altra professione e dovendo sommare agli impegni lavorativi anche quelli familiari, gli unici momenti che mi restano liberi per scrivere sono, quasi esclusivamente, quelli serali, durante i quali gli altri riposano. Scrivo principalmente di sera anche se, al contrario, il momento in cui elaboro mentalmente i capitoli da scrivere è al mattino, quando mi reco al lavoro. Avendo la fortuna di vivere in una città ancora a misura d’uomo, dove è facile spostarsi a piedi, quel tempo che intercorre tra l’uscita da casa e l’ingresso in ufficio è uno dei momenti più prolifici per me; interi capitoli dei miei libri hanno preso forma nella mia testa durante queste passeggiate.
- Qual è il genere che preferisci come autore? E quale invece come lettore?
Come scrittore i romanzi storici, senza ombra di dubbio. La stessa cosa come lettore, però mi interessano molto anche le biografie e i saggi sempre a tema storico.
- Com’è nata l’idea del romanzo “Il volo del canarino?”
Volevo unire due grandi passioni: quella per la scrittura e quella per la storia. Volevo scrivere qualcosa che raccontasse cosa era accaduto in Germania tra la prima e la seconda guerra mondiale ma, non essendo uno storico, non potevo certo scrivere un saggio. Così ho pensato di raccontare la storia d’amore di due ragazzi tedeschi in quegli anni così drammatici, utilizzando come sfondo proprio la grande storia, cercando, così, di parlarne senza annoiare troppo il lettore.
- Il punto di forza del tuo romanzo?
Io credo che il vero punto di forza di questo libro sta nel fatto che il lettore, mentre legge e si appassiona alla storia d’amore tra Jurgen e Sara, si trova immerso nelle vicende storiche accadute in quegli anni, quasi senza accorgersene. I fatti narrati, così come i personaggi storici di cui si parla, sono tutti reali, niente è stato inventato. In 296 pagine vengono narrati tutti gli episodi accaduti in Germania dall’11 novembre 1918 – giorno dell’armistizio che pone fine alla Grande Guerra – fino al processo di Norimberga e alla condanna dei gerarchi nazisti sopravvissuti alla caduta del regime. Adolf Hitler, Rudolf Hess, Reinhard Heydrich e molti altri personaggi realmente esistiti, si trovano a interagire con Jurgen, Sara e le rispettive famiglie – questi sì frutto della mia fantasia – dalla prima fino all’ultima pagina del romanzo.
- “Il volo del canarino” piacerà sicuramente a tutti quei lettori che…
…che amano la storia ma anche le storie d’amore. A quelli che sono curiosi e vogliono approfondire la loro conoscenza di quel periodo storico ma anche a coloro che non vogliono dimenticare quello che è accaduto.
- Una citazione del tuo romanzo…
Ce ne sono molte che mi piacerebbe riportare ma, fra le tante, scelgo una delle ultime frasi del libro, quella pronunciata da Jurgen molti anni dopo la fine della guerra, riflettendo su quanto era accaduto: “L’unico aspetto positivo, almeno così spero, è che tutti quei milioni di individui non siano morti invano ma che il loro sacrificio sia un monito per il futuro affinché certe cose non avvengano mai più”
- Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti voluto rispondere…
La domanda che non credo di aver mai sentito rivolgermi è il perché ho scelto il nome di Sara per la protagonista del romanzo e la risposta è: perché mia figlia si chiama Sara. A mio figlio Luca avevo dedicato, qualche anno fa, un racconto breve che vinse il premio letterario internazionale “Roma chiama Berlino”. Quando ho iniziato a scrivere “Il volo del Canarino”, al momento di scegliere come chiamare la ragazza non ho avuto dubbi: il suo nome doveva essere Sara, sia perché è un nome tipico della tradizione ebraica, sia perché è il nome della mia principessa.
Grazie per il tuo tempo.
Jenny
Il libro dell’autore:
Trama
Alcuni tra i più grandi avvenimenti storici della prima metà del ‘900 fanno da sfondo alla vicenda umana e sentimentale dei protagonisti. Jürgen, rampollo di una famiglia dell’aristocrazia bavarese nonché ufficiale delle SS e Sara, ebrea per parte di madre, discriminata e perseguitata in base alle leggi di Norimberga varate da Hitler nel 1936. Dalla firma della resa tedesca nel 1918 alla crisi del ’29; dai primi anni del movimento nazista alla presa del potere nel gennaio del 1933. Dalla “notte dei lunghi coltelli” a quella dei “cristalli”; dai tentativi di assassinare Hitler fino alla disfatta finale, passando attraverso la Conferenza di Wannsee e l’assassinio di Heydrich, ogni episodio, raccontato con precisione storica, vede partecipi a vario titolo i protagonisti del romanzo, in una narrazione che si concluderà solo a metà degli anni ’80.