Beatrix Pezzati, nata ad Ancona il 9 Giugno 1973. Laureata in Lettere Moderne con Lode e pubblicazione delle tesi presso l’università degli studi di Urbino Carlo Bo.
Vive in Ancona dove insegna lettere nella scuola Secondaria di Primo Grado.
Amante della lettura e dello humour anglosassone. Appassionata della commedia romantica americana e della letteratura rosa.
Si dedica alla scrittura per raccontare storie che permettano al lettore di evadere dalla routine del quotidiano con un sorriso e buoni sentimenti.
Ciao Beatrix e benvenuta a “Due chiacchiere con lo scrittore” parliamo del tuo libro…
- Da dove nasce la tua passione per la scrittura?
Dalla lettura. Dalla sua magia. Alla fine di ogni libro, dopo le emozioni provate, l’avventura vissuta e l’arte della scrittura svelata, ho sempre la sensazione di avere ricevuto come un regalo “personale” da parte dello scrittore. Tanto da lasciarmi in cuore gratitudine profonda nei suoi confronti. Così, libro dopo libro, è nata in me l’esigenza di provare a compiere lo stesso. Non per ricevere ma per donare. Pensare di riuscire a suscitare delle emozioni in chi mi legge, è la spinta per scrivere.
- Come è nata l’idea del tuo romanzo “Una single in fuga”?
L’idea è nata quasi per gioco al ristorante, durante la cena con mio marito di un San Valentino di alcuni anni fa. Parlavamo di libri, così gli raccontai di quanto mi piacessero i romanzi di una delle mie scrittrici preferite, Sophie Kinsella. Di quanto la stimassi perché attraverso la sua scrittura mi divertiva e rendeva contenta. Lui a quel punto mi lanciò un sfida. Una specie di scommessa. Conoscendo la mia passione per la lettura e, di conseguenza, per la scrittura, mi disse che avrei potuto fare come lei. Anch’io avrei potuto provare a raccontare una storia ironica, avventurosa, edificante. Mi invitò a mettermi alla prova con me stessa. Oggi direi che il risultato è stato raggiunto.
- Scrivi a mano o al computer?
A mano scrivo gli appunti, le mappe concettuali, le annotazioni che nascono durante la cosiddetta “tempesta di idee”. La sinossi e la storia invece al computer.
- Hai un luogo o una stanza dove preferisci scrivere?
Tendenzialmente sul tavolo della sala, davanti alla finestra. A volte, però, mi piace scrivere al tavolino di un bar o di una caffetteria, con il brusio delle persone in sottofondo. Possono essere anche lo spunto per scene e personaggi.
- Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita? C’è uno scrittore che consideri il tuo mentore?
“I Malavoglia” di Giovanni Verga. L’ho letto in terza media con la mia professoressa di Lettere. A fine lettura ci fece svolgere il compito in classe. Dovevamo immaginare di essere il giovane ‘Ntoni e scrivere dalla prigione una lettera a suo nonno, Padron ‘Ntoni. Presi “ottimo”. Avevo scritto il testo migliore della classe. La mia professoressa mi disse di essere riuscita a comprendere a pieno il romanzo, le vicende della famiglia e dei suoi personaggi, nonché lo stile letterario di Verga. Non lo dimenticherò mai. Credo proprio sia stato con questo libro l’inizio di quella magia di cui ho raccontato prima.
Lo scrittore che considero il mio mentore è in assoluto Alessandro D’Avenia. Lo ammiro moltissimo!
- Potessi descrivere con tre aggettivi il tuo romanzo quali useresti?
Brillante, divertente, appassionante.
- Cosa credi cerchino i lettori in un romanzo? E cosa vuole offrire il tuo?
Evasione dalla propria vita, per poterne vivere delle altre. Quando leggi un romanzo il proprio “Uno” diventa “nessuno” per essere “centomila”. Citando un altro dei miei autori preferiti.
Il mio romanzo vuole offrire spensieratezza, ironia, un pizzico di avventura tinta di giallo e pillole di riflessione.
- Il punto di forza del tuo romanzo?
La trama ricca e articolata.
- Da cosa è mossa la tua protagonista? E qual è il suo obiettivo?
E’ mossa dall’illusione di dovere essere perfetta agli occhi degli altri. Continuamente preoccupata di dimostrare di essere una persona vincente e realizzata nella vita, al lavoro, in amore. Disposta a mentire pur di nascondere le proprie fragilità e i propri fallimenti.
Il suo obiettivo è scoprire che invece bisogna essere se stessi, accettarsi per come si è. Quando lo avrà compreso, troverà finalmente il proprio posto nel mondo.
- Una citazione del tuo romanzo…
Ti ho osservato e non ho bisogno di conoscere i particolari, per capire quanto tu stia soffrendo in questo periodo. Ti sei fatta accecare dal luccichio del mondo. Hai pensato di conquistarlo con i mezzi a tua disposizione. Ma il mondo è un mare in tempesta, senza la sapienza ne siamo travolti. Soprattutto in una metropoli competitiva come Londra. Devi trasformare il tuo fallimento in esperienza di vita. Impara dai tuoi errori, invece di vederli come un ostacolo. Non guardarli con il rimorso, sfruttali per crescere, migliorarti. Ricomincia a percorrere la strada della tua vita con uno stile nuovo, quello della vera Emma. Solo così puoi raggiungere la tua realizzazione personale e ritrovare la serenità perduta.
Il libro
Emma è una ragazza che scappa da se stessa e dai continui fallimenti, mentre insegue l’amore e la realizzazione personale.
Tra cadute e colpi di fortuna capirà che solo cambiando se stessa potrà cambiare il suo destino e trovare l’ingrediente segreto della felicità.
Una single in fuga è un romanzo rosa di formazione nel quale amore, amicizia e famiglia sono i temi dominanti di una trama movimentata, ambientata a Londra e nell’isola di Maiorca e raccontata con il filtro dell’ironia.