Categoria: Due chiacchiere con lo scrittore…
Interviste agli scrittori piu’ famosi
Intervista a Joseph Santella
“Sguardi sospesi” è una raccolta di racconti che esplora l’essenza della condizione umana, rivelandone le sfumature più intime e profonde. Attraverso sguardi persi nel vuoto, ogni storia cattura quell’attimo unico in cui tempo e spazio sembrano dissolversi, e la coscienza si eleva a un livello in cui percepiamo qualcosa di oltre il visibile. È un viaggio nei momenti di sospensione, quelli in cui riusciamo a sentire la nostra stessa esistenza in una forma pura, quasi trascendente.
Un libro che ci ricorda come, spesso, siamo noi stessi il vero senso della vita, un mistero in cui trovare risposte, semplicemente osservandoci.
Intervista all’autrice Michela Conti
Roma, 1826. Cecilia è una giovane ragazza che lavora come cameriera per la nobile famiglia D’Arese, servendo Lucrezia, una ragazza abituata ad avere tutto ciò che desidera. Nonostante le loro vite siano agli antipodi, entrambe condividono un sogno proibito: sfidare le regole che vietano alle donne di imparare la magia e coltivare il Potenziale Magico, destinato a svanire al compimento dei tredici anni
Intervista a Katia Tenti
foto presa dal web BIOGRAFIA Katia Tenti è nata e vive a Bolzano. Si è laureata a Trento e per…
Intervista all’autrice Sasha Vasilyuk
“Il vento è un impostore” è il tuo romanzo d’esordio. Cosa ti ha ispirato a scrivere questa storia?
Mi ha ispirata la storia di miei nonni. Mio nonno era un veterano della Seconda Guerra Mondiale che non ci parlava mai della guerra, ma quando lui morì, mia nonna ha trovato la sua confessione indirizzata al KGB in cui rivelava come è sopravvissuto e come ha nascosto la verità. La sua lettera mi ha rivelato una parte di Storia che non sapevo, e volevo esplorare cosa succede a una persona che vive tra i due regimi in cui l’unico modo per sopravvivere è mentire.
Intervista all’autrice Elena Magnani
Qualche anno fa mi sono trasferita nella casa dei genitori di mio marito e in soffitta scovai una vecchia sveglia militare tedesca. Così seppi che era stata ritrovata nella casa dei nonni che durante la guerra fu requisita dai tedeschi per farne un comando. Da quel ritrovamento ho iniziato a cercare informazioni su ciò che era accaduto in quel periodo, sull’occupazione tedesca e sulla Resistenza, su come la popolazione aveva vissuto quel difficile periodo. Il romanzo è il risultato di quelle ricerche.
Intervista con l’ autrice Valentina Cebeni
Ho deciso di scrivere la storia di questa famiglia perché desideravo fortemente ritrarre una famiglia medio borghese italiana, una di quelle che hanno saputo navigare attraverso le acque non sempre limpide e tranquille della storia del nostro Paese, e raccontare attraverso le vicende dei personaggi i cambiamenti della società, il modo in cui si è riscritto il significato della parola famiglia, in cui è cambiato il modo di vedere le relazioni interpersonali e il ruolo della donna.
Intervista a Giulia Dal Mas
In un viaggio sulle orme del passato, tra gli abeti rossi e le suggestive cime del Trentino, Giulia Dal Mas ci racconta la storia di un antico amore, di una grande famiglia spezzata dalla guerra e di due donne, legate dal destino, che hanno saputo rimettere in discussione la propria vita.
Intervista a Milena Palminteri
Il cerino che ha dato fuoco alle polveri era nascosto nel luogo meno romanzesco del mondo: un verbale d’inventario di eredità che nell’osservanza rigida e paludata della forma notarile nascondeva una storia di miserie umane colorate da un involontario umorismo. La morte di un vecchio sposato ad una giovane assetata di denaro, il loro figlio la cui nascita è tanto miracolosa quanto improbabile, i parenti di lui , che a parte di quel patrimonio non vogliono rinunciare. Questa la mossa, ma la mia storia vira verso altre fantasie.
Intervista a Ilaria Rossetti
Ho incontrato la vicenda della fabbrica Sutter & Thévenot per caso, mentre iniziavo a costruire una nuova storia, e c’è stato quasi un riconoscimento: mi sono sempre interessata di questioni legate al lavoro e alla cultura (nonché ahimé non cultura) del lavoro e questo fatto storico, con la sua enormità e la sua profonda attualità – si parla di sicurezza sul lavoro e di morti bianchi, di guerra, di lavoro femminile, di emancipazione, di corpi -, mi ha davvero investita.
Intervista a Francesca Maria Benvenuto
Zeno è ladro, spacciatore e assassino. Ma sa riconoscere il “bene” nelle persone che lo circondano: lo ritrova nella signora Martina, ma anche in altri personaggi come Franco il secondino, e Corradino, il suo compagno di cella. Inoltre, la mamma di Zeno è lontana, lui non la vede dal suo processo. La signora Martina è allora una figura benevola ma anche una figura materna. Infine, la professoressa è anche il primo destinatario della sua “opera”. Ma spero che i miei lettori si identifichino in lei, alla fine Zeno parla a voi tutti!
Intervista a Giulia Baldelli
È nata in un momento intimamente per me cupo. Pensavo a quali speranze devono agganciarsi i giovani in questo clima di antichi spettri, presenti guerre e futuri aridi di sabbia ? Ed è venuto a trovarmi nei pensieri Adriano…
Intervista all’autrice Sonia Milan
L’ispirazione è nata quando sono venuta a conoscenza del corpo infermieristico volontario che la principessa Cristina di Belgioioso aveva organizzato durante la Repubblica Romana del 1849, che di fatto anticipò perfino la più nota Florence Nightingale. Si trattò di una partecipazione aperta a donne civili di ogni estrazione sociale, dalle dame dell’aristocrazia alle prostitute, e mi è sembrata interessante l’idea di raccontare questa collaborazione femminile così moderna per l’epoca. Da lì è partito il viaggio delle primogenite.
Intervista a Francesca Maccani
Agata è frutto di un’idea che si concentra sul fatto che molte donne non si sentono libere di essere se stesse, di vivere i propri talenti, il proprio sentire e i propri doni. Volevo che questa fatica venisse fuori, ma volevo anche trasmettere l’idea che si può scegliere di non soccombere, ma di portare avanti se stesse fino in fondo.
Intervista all’ autrice “Alessia Castellini
La storia delle Formichelle mi ha trovata per caso. Avevo già in mente due personaggi, Ninfa e Alelì, due
sorelle dei giorni nostri che per motivi diversi cercavano una strada per superare un brutto momento. Ninfa nasce dall’osservazione della nostra società: volevo dar voce alla sensazione di smarrimento di una giovane ventenne, schiacciata dal peso delle aspettative altrui. Alelì invece mi ha consentito di esplorare il magico modo con cui i bambini guardano il mondo e il passato. Avevano entrambe bisogno di risollevarsi. Così ho iniziato a fare delle ricerche, per me, per loro, mossa dall’entusiasmo del raccontare.
intervista a Elisa Mariotti
L’idea del romanzo nasce dalla volontà di rendere omaggio a colei che ritengo “La Scrittrice”, e non una scrittrice qualsiasi: Virginia Woolf. Mi sono però dovuta confrontare con il fatto che la Woolf rappresenta forse il personaggio letterario del Novecento più studiato al mondo