“Ad Tendere” semi sparsi di un dialogo con Dio di Carolina Gentili edito da Setteponti disponibile on-line

“Nel periodo del lockdown in cui l’attesa si è fatta realtà concreta, in cui i nostri movimenti abitudinari si sono dovuti fermare, nasce “AD tendere”. Perché “Ad tendere”? La parola attendere viene dal lat. attendere «rivolger l’animo a», comp. di ad- «verso» e tendere. ADtendere, quindi tendere verso; in questa attesa forzata, in questo stare ferma obbligata ho sperimentato ancor di più questo tendere verso; l’anima che si rivolge a, per me, attesa di Dio. Ci siamo trovati partecipi di una sofferenza universale, e anche se distanti, questo dolore ci ha fatto vivere una unità mai sperimentata, una solidarietà da tempo dimenticata e una fede quasi perduta. Mi sono trovata in casa da sola come tanti e questa solitudine forzata inizialmente mi ha atterrito e fortemente preoccupato, ma poi in questo clima di mancanza, di assenza, di vuoti, la presenza di Dio è diventata presenza viva, grazie alla preghiera più intensa e grazie alla presenza a distanza di tante persone a cui voglio bene. È nato un dialogo interiore con Dio molto forte”.

Carolina Gentili poetessa e attrice fiorentina comincia l’attività poetica conseguendo a livello nazionale numerosi riconoscimenti per la sue liriche tra cui al Concorso Nazionale di poesia “Spiaggia di velluto” di Senigallia del 1997 e al Concorso Internazionale Jacques Prevert del 2000 organizzato dal Club dei Poeti di Milano. Le sue poesie sono state selezionate e poi pubblicate nei volumi Voci del Duemila I poeti del terzo millennio di KULT Underground e nell’ Antologia del premio letterario Fonopoli parole in movimento 1999/2000. Ha pubblicato nel 1998 “Attesi da un incontro” a cura di Gilberto Baroni edito da Studio Editoriale Fiorentino. Nel 2000 compone le sillogi inedite “Frammenti poetici” e “Quadri”, l’ultima delle quali ottiene riconoscimenti a diversi concorsi letterari.

Contemporaneamente allo sviluppo del suo interesse per la poesia Carolina Gentili comincia l’attività teatrale come attrice;  è parte del gruppo originario che costituisce la compagnia teatrale e associazione culturale CDRC Coro Drammatico Renato Condoleo di Firenze. Il CDRC nasce nel 2000 subito dopo la morte di Orazio Costa Giovangigli maestro del teatro italiano con l’obiettivo principale della diffusione del Metodo Mimico, metodo teatrale di formazione degli attori; Carolina Gentili prende parte a quasi tutti gli spettacoli con ruoli rilevanti, spettacoli che toccheranno tra l’altro diversi tra i più prestigiosi teatri d’Italia come il Quirino di Roma, il Politeama di Napoli, il Nuovo di Milano, il Marrucino di Chieti, il Lauro Rossi di Macerata . E’ docente di Metodo Mimico e firma le sue prime regie con gli spettacoli “La Flautista e Diotima” con Barbara De Pace, “Donne e Islam”, “Rime in morte di Madonna Laura”, “Voi ch’ascoltate in rime sparse”, Grasse Matinee di Rene de Obaldia. L’esperienza teatrale la stimola ad interessarsi alla scrittura drammaturgica, partendo da elaborazioni drammatiche di testi teatrali come “la Flautista e Diotima” da “Diotima e la suonatrice di flauto” di Ida Travi.Nel 2013 dopo la conversione, ha iniziato anche un cammino di fede prima con i francescani di Firenze e poi con le Sentinelle del Mattino di Pasqua interessandosi sempre di più ai temi religiosi, e alla preghiera. Grazie a queste esperienze di arte prima e di preghiera poi i suoi scritti acquisiscono sempre di più una forma di pensiero /poesia/preghiera di cui ancora la sua sintesi è in ricerca. In fondo,  dal  nostro animo, se ogni cosa è vissuta profondamente e in connessione con Dio, può scaturire arte e preghiera insieme.

Author: Jenny Citino
Jenny Citino è la responsabile editoriale della rivista on-line "Librichepassione.it" Amante della lettura sin da bambina, alterna questa sua passione con la musica classica, il giardinaggio e la pratica dello Yoga. Ha conseguito i seguenti corsi di formazione: "Lettura e benessere personale come rimedio dell'anima" " Avvicinare i bambini alla lettura con i racconti di Gianni Rodari"